- Parte prima
- ORAZIONI MOLTO DIVOTE DI ALCUNI SANTI ALLA DIVINA MADRE
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Orazione di S.
Germano.3
O mia unica Signora, che
siete l'unica consolazione ch'io ricevo da Dio, voi che siete la sola celeste
rugiada che date refrigerio alle mie pene; voi che siete la luce dell'anima
mia,
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allorch'è circondata da tenebre; voi che siete la mia guida ne'
miei viaggi, la mia fortezza nelle mie debolezze, il mio tesoro nella mia
povertà, il mio medicamento nelle mie piaghe, la mia consolazione nelle mie
lagrime, voi che siete il mio rifugio nelle mie miserie e la speranza di mia
salute, esaudite le mie preghiere, abbiate pietà di me, come conviene alla
Madre d'un Dio, che ha tanto affetto verso degli uomini. Concedetemi quanto vi
domando, voi che siete la nostra difesa e gioia. Rendetemi degno di godere con
voi di quella gran felicità che voi godete nel cielo.
Sì, mia Signora, mio rifugio, mia vita, mio aiuto,
mia difesa, mia fortezza, mia allegrezza, mia speranza, fate che io venga con
voi in paradiso. Io so che essendo voi la Madre di Dio, ben potete ottenermelo,
se volete. O Maria, voi siete onnipotente per salvare i peccatori, né avete
bisogno d'altra raccomandazione, perché siete la Madre della vera vita.
3 «O Domina, sola tu
meum ex Deo solatium; divinus ros in me exsistentis aestus; exarescentis cordis
mei divinitus affluentes guttae; tenebricosae animae meae splendidissima
lampas; itineris mei deductio; meae debilitatis virtus; nuditatis meae
vestimentum, mendicitatis meae divitiae; insanabilium vulnerum meorum medicina;
lacrimarum mearum exstinctio, gemituum meorum cessatio; calamitatum depulsio,
dolorum levatio, vinculorum liberatio; meae spes salutis; exaudi preces meas...
Miserere mei... tamquam benigni Dei ac clementis parens (ad verbum: tamquam mater Dei qui homines diligit). Aspice, atque
annue supplicationi meae, imple animae meae sitibundum desiderium,... tuque,
universorum patrocinium, gaudiumque ac laeta iucunditas, dignare, quaeso, simul
me cum ea (qui prega S. Germano per un'anima a lui molto cara, e domanda di
esserle associato nell'eterna felicità: domanda S. Alfonso di partecipare
all'eterna felicità di Maria SS.; quindi, invece di «cum ea» leggerai «tecum»)
laetari, in gaudio illo vere ineffabili... ac deliciis perpetuis... Ita, Domina
mea; ita, meum refugium, vita ac auxilium meum, armatura ac gloriatio, spes mea
ac robur meum. Da mihi una cum illa (cum te, come sorpa) perfrui
inenarrabilibus... Filii tui donis in caelesti illa mansione. Habes enim, novi,
parem cum voluntate facultatem, tamquam Altissimi parens. (Fin qui: in Praesentationem SS. Deiparae, verso
la fine: MG 98-318, 319. Quel che segue: In
beatam SS. Dominae nostrae Deiparae... dormitionem, sermo 2, a principio,
MG 98-349, 350.) Peccatores per te «Deum
exquisierunt et salvi facti sunt»... Potens igitur ad salutem auxilium tuum, o
Deipara, nec alterius cuiusquam apud Deum commendationem requirens. Tu enim
revera, verae es Vitae parens.» S. GERMANUS, Patriarcha CP., + 740.
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