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S. Alfonso Maria de Liguori
Glorie di Maria

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7. *

Stava in Roma una mala donna chiamata Caterina la bella. Questa una volta sentendo da S. Domenico predicare la divozione del SS. rosario, si fece scrivere nel libro delle sorelle: cominciò a dirlo; ma non lasciava la vita disonesta. Una sera essendo venuto a ritrovarla un giovane che parea nobile, ella l'accolse con cortesia, e stando insieme a cena, vid'ella che dalle mani del giovine, mentre spezzava il pane, caddero certe stille di sangue; e poi osservò che tutte le vivande che quegli prendeva, erano tinte di sangue. Gli dimandò che cosa era quel sangue? rispose il giovine che il cristiano non dee prendere alcun cibo non tinto di sangue di Gesù Cristo e non condito colla memoria di sua Passione. A ciò ella stupita l'interrogo chi fosse? Appresso, rispose, te lo farò sapere. Indi essendosi appartati in un'altra stanza, il giovane mutò sembiante, e le si fe' vedere coronato di spine colle carni tutte lacerate, e le disse: Vuoi sapere chi sono? non mi conosci? sono il tuo Redentore. Caterina, quando la finisci d'offendermi? vedi quanto ho patito per te. Via su, basta quanto m'hai addolorato, muta vita. Allora Caterina diede in un gran pianto, e Gesù le disse animandola: Or via, amami ora quanto m'hai offeso; e sappi che tu hai ricevuta questa grazia da me per lo rosario recitato alla mia Madre. E disparve. - Caterina andò la mattina a confessarsi a


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S. Domenico; indi diede a' poveri quanto aveva, e fece una vita così santa che giunse ad un'alta perfezione. La Vergine l'apparve più volte; e Gesù stesso rivelò a S. Domenico che questa penitente era a lui divenuta molto cara (Diotall., t. 2, Domen. Quinquag.).




* Esempio 7. - DIOTALLEVI Alessandro, S. I., Trattenimenti spirituali per chi desidera d'avanzarsi nella servitù e nell'amore della SS. Vergine. Parte 2: Domeniche dall'Avvento sino a Pentecoste, Domenica di Quinquagesima. Venezia, 1723, pag. 206-212. - Ferdinando DEL CASTIGLIO, Istoria generale di S. Domenico e del suo Ordine, parte 1, lib. 1, cap. 35, Palermo, 1626, pag. 69, 70. - Accettano questa narrazione Bzovio, Annales ecclesiastici, an 1221, n. 10; Malvenda, Annales Praedicatorum, an. 1218; Giovanni di S. Maria, nella sua Vita di S. Domenico, lib. 3, cap. 30; e molti altri. - Ma sembra che la prima fonte - assai sospetta: vedi la nota precedente - sia: B. ALANUS RUPENSIS, De ortu atque progressu Psalterii Christi et Mariae, eiusque Confraternitatis, pars 5, cap. 59, Venetiis, 1665, pag. 417-422; Forum Cornelii, 1847, pars 5, Exempla devoti sexus feminei, exemplum 1, pag. 275-278.




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