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S. Alfonso Maria de Liguori
Glorie di Maria

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55. *

Stando S. Francesco Borgia in Roma, venne a parlargli un ecclesiastico. Il santo perché si ritrovava occupato, vi mandò il P. Acosta, a cui disse colui: Padre, io son sacerdote e predicatore; ma vivendo io in peccato e diffidando della divina misericordia, dopo aver fatta una predica un giorno contro degli ostinati, che poi diffidano del perdono, venne a confessarsi da me uno che mi narrò tutti i peccati miei, ed infine mi disse che disperava della divina pietà. Io per fare l'officio mio dissi che mutasse vita e confidasse in Dio; allora quel penitente s'alzo in piedi e mi riprese: E tu che così predichi agli altri, perché non t'emendi e sconfidi? Or sappi, disse, ch'io sono un angelo venuto per tuo aiuto; emendati e sarai perdonato. E ciò detto disparve. Io mi astenni per pochi giorni da' miei vizi disonesti, ma venuta l'occasione tornai al peccato. Un altro giorno celebrando io, mi parlò sensibilmente Gesù Cristo dall'Ostia: Perché tu così mi maltratti, mentre io ti tratto così bene? Dopo ciò risolsi emendarmi, ma alla nuova occasione ricaddi. Stando io poi poche ore fa nella mia stanza, è venuto da me un giovine che da sotto il mantello ha cavato un calice, e da questo un'Ostia consagrata, dicendo: Conosci questo Signore ch'io tengo in mano? ti ricordi delle tante grazie che t'ha fatte? or ecco il castigo della tua ingratitudine. Ed in ciò dire ha impugnata una spada per uccidermi. Io allora ho gridato: Per amore di Maria non mi uccidere, ch'io davvero voglio emendarmi. E quegli mi ha detto: Questo sol mezzo t'ha potuto salvare; sappi servirtene, perché questa è l'ultima misericordia per te. E detto ciò, mi ha lasciato, ed io sono venuto subito e prego a ricevermi fra di voi. Il P. Acosta lo consolò, e 'l sacerdote, per consiglio anche di S. Francesco, entrò poi in un'altra religione osservante, dove perseverò santamente sino alla morte (Andr., nel suo Itin., grag. 7, ap. Bov. t. 4, es. 5).




* Esempio 55. - Carlo BOVIO, S. I., Esempi e miracoli della SS. Vergine Madre di Dio Maria, detti nella chiesa del Gesù di Roma. Parte 4, esempio 5. Venezia, 1749, pag. 45-53. - Nota il Bovio (p. 53): «Tutto questo racconto, che si ha nelle nostre Lettere annue, è dell'istesso P. Diego di Acosta; lo rapporta anche il P. Giovanni Sebastiano, della nostra Compagnia, nel tomo 2 del Bene dello stato sacerdotale, e più stesamente il P. Alonzo di Andrada, Nel suo Itinerario, al grado settimo.» - Io. SEBASTIANUS PARRICIUS scrisse De bono, excellentiis et obligationibus status clericalis et sacerdotalis, lib. IV. Così Ribadeneira, Alegambe et Sotvellus, Bibliotheca Scriptorum S. I., Romae, 1576, pag. 503, col. 2. - Alonzo de ANDRADA, Itinerario historial, que debe guardar el hombre para caminar al cielo: Madrid, 1648; Madrid, 1657, 2 tom.




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