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S. Alfonso Maria de Liguori
Istruzione e pratica pei confessori

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§. VIII. Come debba portarsi co' condannati a morte.

49. Procuri il confessore con taluno di questi poveri afflitti di trattarlo con tutta la carità e pazienza. Nella prima visita cominci a fargli intendere, che quella morte è grazia che Dio gli fa, perché lo vuol salvo. Gli dica, che tutti abbiamo da morire, e tra breve andare all'eternità o della vita felice de' beati, o dell'infelice de' dannati; e poi l'esorti a ringraziare il Signore, che l'ha aspettato sino a quel punto, e non l'ha fatto morire quando stava in peccato. L'induca in fine ad accettare la morte, unendola colla morte che Gesù patì per suo amore; e l'animi con dirgli, che se accetta la morte, è salvo, e salvo con gran suo merito, onde ne avrà un gran premio in paradiso. Quindi l'induca poi a confessarsi, e dire liberamente tutti i suoi peccati. Gli dimandi specialmente, se tiene odio con alcuno. Se conserva sopra di sé particole consecrate, o olio santo, o scritto di superstizione; gli dimandi ancora, se tiene qualche patto col demonio, ec. Dopo averlo assoluto procuri di farlo comunicare più volte, con dirgli, che spesso si raccomandi a Maria Ss. che l'aiuti a fare una buona morte. In uscire colla giustizia, gli dica: Orsù, figlio mio, va appresso a Gesù Cristo, ch'è andato già al calvario a morire per te. Arrivando al luogo del supplicio, di nuovo lo riconcili, e l'assolva, e gli faccia prendere qualche indulgenza; e poi gli dica: Allegramente N., stai in grazia di Dio; già stanno aperte per te le porte del paradiso; t'aspettano Gesù Cristo e Maria Vergine. Unisci la tua morte con quella di Gesù Cristo, che morì dissanguato e svergognato per amor tuo. Gli vuoi bene? con me: Signore, io t'amo sopra ogni cosa, voglio morire per fare la tua volontà. Accetto la morte per li peccati miei. Spero, che mi abbi perdonato; io di nuovo mi pento dell'offese che ti ho fatte. Desidero di venire presto a baciarti i piedi in paradiso, per amarti in eterno. Quando viene bendato, e sale la scale, gli dica:


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Figlio mio, chiama la Madonna che ti assista. Accetta la morte per li peccati tuoi, ed offeriscila a Dio colla morte di Gesù Cristo. Protestati di non volere acconsentire a niuna tentazione del demonio. Salito su la scala, stando già per eseguirsi la giustizia: Ecco Gesù Cristo colle braccia aperte, che sta per abbracciarti. Signore, io t'ho offeso, me ne pento: ora t'amo con tutto il cuore. Dio dell'anima mia, tu mi chiami, ecco già vengo. Maria Ss., aiutami: Gesù mio, ti dono il cuore e l'anima mia.

50. Se poi il condannato stesse ostinato a non volersi confessare: Per 1. il confessore cerchi d'aiutarlo coll'orazione; e lo faccia raccomandare anche dagli altri, e specialmente dalle comunità religiose, acciò l'aiutino con messe, litanie, ec. Per 2. dica al condannato, che o si confessi, o non si confessi , la giustizia si eseguirà. Per 3. gli dimandi, se mai sta disperato per aver data l'anima al demonio, perché allora dee persuadergli che tal patto non tiene, mentre l'anima è di Dio, e quando egli rivoca la mala volontà, Dio gli perdona tutti i peccati. Per 4. Gli dimandi, se tiene odio con alcuno che sia causa della sua ostinazione. Di più avverta a non importunarlo le prima volte a confessarsi, perché forse farà peggio; meglio sarà, che gli discorra della misericordia di Dio, de' gaudii del paradiso, e delle pene dell'inferno, e della morte a cui tutti abbiam da soggiacere: gli narri qualche esempio di peccatori morti impenitenti, o di condannati morti da santi, come di quello che moriva innocente, e dicendogli una persona, perché non si era aiutato a dimostrare la sua innocenza, rispose: E come! io ho pregato tanti anni Dio, che mi facesse morire svergognato, come morì Gesù Cristo mio per me; io vi sono arrivato, ed ora voglio perdermi questa bella fortuna? E così allegramente andò a morire. Indi lo lasci a riflettere, e poi torni a vedere se mai siasi mutato, e gli dica: Figlio, s'avvicina la morte, che vuoi fare? sta a te scegliere il paradiso, o l'inferno. Pensa, che se muori ostinato, te ne pentirai per tutta una eternità, ma non ci potrai più rimediare. Vedendolo ancora duro, faccia dire da circostanti per lui una litania alla Madonna, e poi se gl'inginocchi avanti, pregandolo, che non si voglia perdere. Se neppure profitta parlando a lui, si volti a parlare al Crocifisso. Se finalmente il reo è arrivato già al luogo del supplicio, preghi il popolo, che s'inginocchino a tutti ad orare per quell'ostinato. Può ancora giovare spaventarlo con dirgli: Va maledetto all'inferno, giacché ti vuoi dannare. Sappi, che la tua maggior pena nell'inferno sarà questo tempo che Dio ti dona per convertirti, e tu non te ne vuoi servire. Ma poi ripigli le parole dolci. Se mai il condannato giunto sulla scala cercasse confessione preghi i ministri di giustizia, che gli permettano lo scendere: mentre allora sono obbligati a dargli tempo che si confessi. Parlo per colui che non si fosse confessato ancora: perché se il reo si fosse già confessato, allora il confessore gli faccia fare un atto di dolore, con dire, che si confessa di tutti i suoi peccati, e specialmente di quelli a lui prima detti, e così l'assolva.




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