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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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26. ALLA MEDESIMA.

Raccomanda il suo Istituto alle orazioni di lei, e l'esorta perseverare negli spirituali esercizî.

 

Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!

CIORANI, 18 APRILE [1736].

 

Per prima ti dico, figlia mia, quando mi scrivi, leva il titolo di V. S. Illma; basta dire Vostra Riverenza per decoro del sacerdozio che indegnamente tengo.

Per secondo ti dico: non temere, ché chi sta abbracciata con la croce sta ancora abbracciata con Gesù Cristo, che sta unito alla croce.

Ti ringrazio di quanto mi raccomandi a Gesù, ma non lasciarlo di fare mai, o ricevi o non ricevi mie lettere; e con me raccomanda il nostro Istituto sempre a Gesù. Sappi che stiamo tribolati; fra poco tempo abbiamo perduti quattro soggetti e forse cinque: vedi se abbiamo bisogno d'orazione, appletta [prega con istanza] Gesù che ci mandi soggetti, e specialmente fammi una novena a Maria Immacolata e S. Giuseppe per tre soggetti.

Contentati poi, in quanto all'anima tua, di avere Gesù nel cuore, se non l'hai negli occhi; ed offerisci questa pena, che non vi può essere maggiore per chi ama Gesù, pena che fece lamentare anche Gesù sulla croce. Ma cosa sa, chi non sa patire per Dio? diceva il tuo S. Giovanni della Croce. E S. Filippo Neri diceva che non vi è maggior tribolazione nel mondo, che non aver tribolazioni. Ed egli stesso diceva che ha poco amore per Dio, chi poco desidera patire. Quando stai più desolata, manda con un sospiro il tuo cuore a Gesù e digli: Sposo, non voglio le tue consolazioni, ma voglio solo te; e cerca di sentire la pena che sentiva S. Luigi Gonzaga, che lo faceva martire di amore, per non potere amar Dio quanto lo conosceva degno di amore.

Attendi sempre in ogni cosa, o di pena o di gusto, d'offerirla a Gesù.


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Quanto mi piace quel tuo tedio, figlia mia, nell'orazione, e quel tuo perseverare con tedio! basta che allora facci sempre atti di unione della tua volontà con Dio.

Se vedessi, figlia mia, che le cose tue vanno bene con Dio, dove sarebbe più il patire? Il patire sarebbe un paradiso. Procura di ripigliare subito la pace negli sturbi, e persevera nelle orazioni ed esercizî spirituali con tutto il tedio, e benché tutto

ti paia perduto, e lascia fare a Gesù.

Procura ancora di togliere da te ogni sollecitudine di mie lettere, perché in tal modo queste ti potrebbero esser d'impedimento per la perfezione.

Riverisco la Madre Superiora, e mi raccomando alle orazioni di quell'anima tribolata, perché le tribolate son care a Dio, ed io l'ho raccomandata a Gesù e Maria, e per te séguito il patto fatto. Vivi nel cuore di Gesù e di Maria. Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!

 

Conforme ad una antica copia.

 

Umo ed obblmo servo

ALFONSO DE LIGUORI.




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