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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
177. AL P. GASPARE CAIONE, RETTORE DEL COLLEGIO DI CAPOSELE.1
Lo rimprovera della sua troppa condiscendenza, e gli comunica alcune disposizioni.
Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!
NOCERA, 31 AGOSTO [1754].
Per carità, vi prego a non esser così condiscendente. La cosa, di mandare uno a pigliare le sorelle del P. Apice, neppure m'è piaciuto. Anzi era bene che V. R. si fosse adoperato a non far venire in Caposele queste sorelle, cosa che può apportare ammirazione e mal esempio per li parenti degli altri Padri nostri, incomodi di quelli di Caposele ecc.
Vi prego, quando vedete queste cose nuove non praticate, a non dar licenza, se prima non me lo avvisate. Questa cosa non ha piaciuto né a me, né agli altri che l'hanno intesa.
Mi si scrive da Caposele, che faccia confessare gli uomini al P. [Francesco Saverio de] Leo. Che s'abbia pazienza! Io voglio che studii questi due altri mesi e compisca di vedersi li trattati, e poi confesserà alle missioni, e specialmente a Corato, dove facilmente andrà esso ancora. Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa !
Benedico ed abbraccio tutti. Viva Gesù e Maria!
Fratello ALFONSO del SS. Redentore.
[P. S.] Alla festa convitate li soliti.1
Quando vengono le sorelle del P. Apice, affatto non voglio che niuno Fratello nostro le vada ad accompagnare a Caposele. Mandateci più presto uno di Caposele.
Quest'affezione d'Apice coi parenti, quanto mi dispiace! Vedete con bel modo di distaccarnelo, e farlo avvisato del suo attacco. Questo giovine mi fa tremare. Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!
Conforme all'originale che si trova nel nostro collegio di Contamine-sur-Arve in Savoia.