- VOLUME I
- 242. A SUOR MARIA DI GESÙ, TERESIANA IN RIPACANDIDA.
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242. A SUOR MARIA DI GESÙ, TERESIANA IN RIPACANDIDA.
Le
raccomanda l'osservanza regolare e la rassegnazione
alla
divina volontà.
Viva
Gesù, Maria e Giuseppe.
PAGANI,
22 APRILE [1756].
Scrivo
da altra mano, perché poco fa sono uscito da una infermità mortale.1
Rispondo alla vostra in breve.
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Nello
stato vostro, non avete altro a fare che osservare e zelare per la Regola, e
poi offerirvi sempre a Dio e rassegnarvi in qualsisia stato vi ritrovate. Vi
ringrazio sommamente che vi ricordate di me, ed io lo faccio per voi. Vi prego
di seguitarlo a fare per questi altri pochi giorni di vita che mi restano.
Voglio far qualche diligenza [presso il vescovo di Melfi] per farvi restituire
la comunione, ma bisogna che aspetti il tempo opportuno; frattanto rassegnatevi
tutta: così vuole Gesù Cristo. Salutatemi tutte e specialmente la Priora, e che
mi faccia la carità di una Salve per
nove sere, per due grandi affari della Congregazione. Viva Gesù, Maria e
Giuseppe!
Conforme
all'edizione romana,
1 Dopo sei o sette settimane di dimora
in Napoli, trascorse in una continua applicazione alla salute delle anime, il
Santo era ritornato a Nocera de' Pagani, per passarvi, secondo il suo costume,
la Settimana Santa nella contemplazione de' misteri della Passione di N. S.
Gesù Cristo. Ma appena arrivato, cadde pericolosamente infermo, e la malattia
durò dal 10 al 17 aprile, cioè dal sabbato delle Palme sino al Sabbato Santo.
Bel segno, disse il Santo, bel segno sarebbe a morire in questa Settimana
Santa, e lo ripete per tre volte: Oh
bella cosa, morire nella Settimana Santa!. La mia infermità è grave,
soggiunse. E rispondendo il P. Caprioli: lasciamo fare a Dio; Sì, replicò il
Santo, quel che vuol Dio voglio io, ed il suo gusto è il mio. Nel primo giorno
dell'infermità, si fece leggere dal Fr. studente Buonassisa il Proficiscere anima christiana, ed in
sentirlo disse: oh che gioie del
Paradiso! Prima ancora di mettersi a letto, trovandosi alcuni infermi in
sua stanza, avea detto loro: Amate Gesù Cristo e fate la sua volontà, come la
voglio far io, mettendomi a letto! Queste particolarità, le abbiamo da una
relazione del P. D. Giuseppe Melchionna.
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