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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
294. AL MEDESIMO.
Il Santo prende alcune disposizioni intorno al noviziato ed alla casa d'Iliceto.
Viva Gesù, Maria e Giuseppe!
NOCERA, 29 APRILE 1758.
In quanto a Scalese [novizio licenziato], buon viaggio! In quanto a [D. Angelo] Maione, avvisatemi come passa. Mi ha scritto una lettera che mi fa compassione.
Quando viene qua V. R., portate il direttorio, perché quella tirata d'esercizî, la mattina, mi pare troppo lunga: vediamo di tramezzarla. Ed ora che cominciano li caldi, anche li novizi bisogna farli uscire spesso.
Dite in secreto al P. [D. Vito] Polestra, quando viene, che io lo destino per ispettore di quella casa; che mi avvisi ogni mese, se ci è qualche sconcerto di rilievo: dico di rilievo, perché minuzie non occorre [riferirmele]. Basterà dunque che mi scriva un verso, con dire: non ci è cosa di rilievo.
Dite al P. Giovenale che non gli scrivo, perché non ci è cosa da scrivere.
Il P. [D. Stefano] Liguori è arrivato a tempo, e se non arrivava, ora ci era un grande sconcerto, perché non ci era per fare gli esercizî a' preti.
Li tre novizi1 mandati già si mettono all'oblazione. Di V. R.
Fratello ALFONSO del SS. Redentore.
[P. S. del Segretario.] Dice il Padre che a tavola facciate leggere li Disinganni 2 fino che finiscono, ma le sole Vite, non le riflessioni.
Conforme all'originale che si conserva nell'archivio della nostra casa di Pagani.