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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
507. AL P. D. ANDREA VILLANI.
Fa un bell'elogio d'un Padre defunto, e parla delle condizioni del nuovo monastero riguardo alle aspiranti.
Viva Gesù, Maria e Giuseppe!
SANT AGATA, 13 LUGLIO 1766.
Mi dispiace sentire l'infermità del P. [D. Girolamo] Ferrara. Febbre e vomito di questi tempi fanno tremare.
Avvisatemi appresso come passa.
Ho ricevuto il libretto. In quanto al P. Corpo, io non so altro che egli fu ricevuto per la sua bontà, essendosi saputo che in Cassano se ne stava due ore avanti il Sacramento. La sua obbedienza nella Congregazione è nota a tutti. È bene di raccogliere ora tutte le notizie che se ne possono avere.1
Non signore, oltre la missione di Frasso non vi è altra missione, ma questa dovrà durare almeno 15 giorni, anzi penso di fare ivi due missioni, una sovra e l'altra a basso, e ricordatevi che ci vogliono almeno otto soggetti, oltre il Fratello.
Il predicatore sia o il Padre Melchionna o il Padre Neri [D. Lorenzo Nigro].
Qui al monastero [delle monache del SS. Redentore] domani o posdomani verranno due figliuole da Napoli, e tra breve vi entreranno cinque altre figliuole di qui, già appuntate. E vi è qui una mezza guerra civile, mentre non vogliono che s'ammettano certe famiglie non molto civili; ed io sto in mezzo a questo fracasso. Aiutatemi coll'orazioni.
Per le cose d'Iliceto, faccia Dio!
La benedico, e resto
Fratello ALFONSO MARIA, del SS. Redentore.
Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.