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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
704. AL MEDESIMO.
Chiede di essere informato intorno agli affari della Congregazione e lo invita a passare alcuni giorni seco in Arienzo.
Viva Gesù, Giuseppe e Maria!
ARIENZO, 19 NOVEMBRE 1772.
Avvisatemi qualche cosa, se avete avuta qualche altra notizia di Sicilia o di Napoli, e se avete parlato a qualche ministro della Giunta.
Procurate poi di scrivere a Mgr Pape, se va a Palermo, che faccia qualche buono informo a quelli della Giunta di Palermo, e dica il ricorso del Cannella fatto in Napoli contro di noi, accusandoci della casa e rendite prese senza permesso regio.
[Ricorrete] a Mgr Pape o altro amico che avete in Palermo, come a qualche Padre de' Girolimini, che possa in ciò adoperarsi.
Ho detto ciò a caso; del resto servitevi della vostra prudenza.
Quando poi in Napoli non avete che fare (giacché avete d'aspettare gl'informi venturi di Sicilia, e poi vedere che cosa ne risulta nella Giunta di Napoli); quando, dico, non avete che fare in Napoli, venite a starvene qui; perché la lettera di Sicilia anche qui subito l'avrete, e frattanto la vostra dimora mi sarebbe di consolazione.
Ma in ogni caso, mettete per fermo che, prima di tornare in Sicilia, bisogna che vi tratteniate qui per quindici giorni, o almeno per otto o dieci giorni.
Io vi scrissi nell'altro viaggio, e non mi avete risposto.
Se avete letti i due libri di Conrado contro Patuzzi, mandatemeli, perché li voglio leggere io; almeno mandatemi quel tomo che già aveta letto.
Non altro; e vi benedico.
Raccomandatemi alla messa, perché sto pieno di liti e di scrupoli.
Fratello ALFONSO MARIA.
Conforme all'originale che si trova presso il Cavaliere Giancarlo Rossi, in Roma.