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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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716. AL P. D. FRANCESCO ANTONIO DE PAOLA.

Gli dà varie commissioni riguardo alla fondazione della casa di Scifelli.

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

ARIENZO 14 GIUGNO 1773.

Quando scrissi a Monsignor di Veroli in ringraziamento della fondazione già fatta, mi dimenticai pregarlo che facesse al Papa la rappresentanza della detta già fatta fondazione, per avere la di lui approvazione o sia assenso, a maggior fermezza dell'opera.

Perciò non manchi V. R., portandogli la mia lettera direttagli, di pregarlo per mia parte di tal nuova grazia e favore, se ancora non ce l'ha compartito, come forse avrà fatto a quest'ora: il che essendo così, lo ringrazi in mio nome.

Si regoli dunque V. R. per fare, in mio nome, o l'una o l'altra parte con Monsignor di Veroli.

Vi scrissi un'altra mia, che forse riceverete con questa. Vi raccomando di nuovo quanto in quella vi scrissi. Mi fido della vostra prudenza, e per non disgustarvi il Sig. Arnauld, e per l'esatta osservanza delle Regole da tutti i Padri e Fratelli di cotesta nuova casa.


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Colla venuta de' Fratelli Stefano e Antonio Maria1, vi mando per la casa un Uomo Apostolico, un Domenicale, un corpo [copia] del P. Rodriguez e l'Apparecchio grande alla morte.

Mando un altro Domenicale. Datelo in mio nome a D. Arsenio, ossia priore o sotto priore di Casamari, quello che tanto ci ha favorito per la fondazione, di ciò ringraziandolo per parte

mia.

Benedico V. R. e tutti, salutando il Sig. abate ArnaulD.

Fratello ALFONSO MARIA.

[P. S.] Lo scrittore le bacia le mani e saluta ed abbraccia tutti in Domino. - Monsignore mi ha fatto aprire la presente, dopo chiusa e già secco il suggello, per soggiungerle da sua parte che V. R. accordi tutto quanto si può accordare al Sig. vicario ArnaulD. Faccia che non abbia niuno motivo di lagnanza; e di nuovo la benedice.

Conforme ad una antica copia.




1 Il Fr. Antonio Maria Oliva, dopo due anni di dimora nella casa di Scifelli, morì della morte de' Giusti; e perché tutta la comunità lo teneva in concetto di gran servo di Dio, così fu delineata su tela la sua effigie, col seguente elogio: Fr. Antonius Mario Oliva, Pompejanensis, Congregationis SS. Redemptoris, virtutis amans, Dei ac proximi amore flagravit, pro infirmis, pauperibus sollicitus, quique obedientia clarus, patientia insignis, sibi vilis, omnibus charus, Verulis in hoc Sanctae Caeciliae oppidulo, die 22 Iunii 1775, in Crucifixi amplexu laetanter obiit, aetatis suae anno XLV. Questa effigie, col ricordato elogio, si conserva tuttora nello stesso collegio di Scifelli.






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