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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
740. AL P. D. FRANCESCO ANTONIO DE PAOLA, SUPERIORE DELLA CASA DI SCIFELLI.
Lo prega di esprimere la sua gratitudine ad un benefattore.
Viva Gesù, Giuseppe e Maria!
ARIENZO, 25 GENNAIO 1774.
Stava aspettando da più tempo la lettera vostra e del P. Cimino; ora ho ricevuto l'una e l'altra, e sto già inteso di tutto.
Ammiro la bontà che cotesto vescovo ha per noi. Ditegli, da parte mia, che non ho modo di ringraziarnelo.
Non gli scrivo per non dargli tedio; ma vorrei essere di persona a baciargli i piedi, e ringraziarlo di tanta carità.
Spero che il Papa accordi la grazia; ne ho fatto orazione. Del resto, fiat voluntas tua! Ma spero che Dio ha da consolare questo buon vescovo.
Ho scritto al P. Cimino a Roma e l'ho incaricato dell'affare per Ceprano, mentre per le altre cose ci ho poca speranza.
Stiamo sempre uniti alla volontà di Gesù Cristo, ed egli penserà per noi.
Prego V. R. a non lasciar di scrivermi di quando in quando, specialmente quando vi è qualche notizia particolare delle cose nostre, o pure delle cose di Roma colla Corte di Napoli.
Benedico V. R. ed, uno per uno, cotesti miei Fratelli, e che mi raccomandino alla messa ogni giorno; perché mi seguita il palpito che mi tiene in pericolo di morir ogni notte.
Di V. R.
Fratello ALFONSO MARIA.
Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.