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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
893. AL MEDESIMO.
Gli spedisce danaro, lo prega di volgere in latino una lettera a Voltaire e gli parla di missioni.
Viva Gesù, Maria e Giuseppe!
[NOCERA, FINE DI APRILE 1778.]
DA Sant'Agata non ho ancora ricevuto un tornese; appena ho raccolto dal Collegio [de' Dottori] 80 ducati, de' quali ve ne mando 40, dico quaranta; onde subito che
viene da Sant'Agata qualche soccorso, vi manderò qualche altra cosa.
Di più vi do un incomodo. Sapete già la conversione del celebre Voltaire.1 Io ho pensato per mia consolazione di scrivergli una lettera; ma questa non gliela posso mandare se non in latino. Io vi mando il bozzo volgare; voi m'avete da fare il piacere di trasportarlo in latino, come meglio vi pare a modo di lettera latina. Pertanto trasportatela, e subito che l'avrete fatta, mandatemela qui; perché io gliela farò capitare in Parigi; e l'aspetto.
Vi benedico con tutti i compagni.
Parte da qui il P. D. Leopoldo Briscione, il quale mi dice che s'avrebbero da fare molte missioni nell'Abruzzo? in diocesi di Sora, e che ci vorrebbero almeno quattro compagni.
Per ora io non posso mandar niun Padre da qui; onde avreste da rimediare i quattro Padri, che vi bisognano, da quelli che avete dalla Romagna.
Il P. Orlando, è meglio che non lo facciate uscire, fatelo restare in casa; perché, come vedo, costà non serve per le missioni della Romagna: onde a 16 novembre lo richiamerò in Napoli, e manderò altri Padri da qui per supplire alle missioni che si han da fare, secondo mi avviserete.
Di nuovo vi benedico e resto
Di V. R.
Fratello ALFONSO MARIA.
[P. S.] Ora ricevo la notizia di Sant'Agata che non si ha potuto esigere niente: onde a settembre se ne parlerà.
Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.