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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
967. AL P. D. GASPARO CAIONE, RETTORE DELLA CASA DI BENEVENTO.
Lo prega di recarsi in Roma per ottenere a' Padri del Regno
la restituzione dei privilegi Pontifici.
J. M. J.
[NOCERA, 25 NOVEMBRE 1780.]
Don Gasparo mio, il P. D. Francesco de Paola mi ha scritta una lunga lettera da Roma, dove scrive che aspetta ivi più Padri, e specialmente aspetta V. R. per concludere in Roma qualche cosa di buono.
Io gli ho risposto ch'esso facciasi forza e parli al Papa, e veda di ottenere dal Papa che ci restituisca le facoltà tolte; ma io penso che il P. De Paola non parlerà al Papa se non arriva a Roma V. R. [Bisogna dunque che] unendovi al P. De Paola parliate al Papa, e così uniti potreste ricuperare dal Papa le facoltà a noi tolte.
Io sono inabile a partire. Se non fossi cionco, già a quest'ora sarei partito; onde è necessario che V. R. vada in Roma, e veda col P. De Paola se potesse dal Papa procurare la restituzione delle facoltà, la quale ottenuta da noi, avressimo ottenuto tutto
E così questa vostra andata a Roma è necessaria per lo ristabilimento della Congregazione; altrimenti il P. De Paola stando solo non otterrà niente, ma unito con V. R. spero che ottenga la detta restituzione delle facoltà.
La benedico e prego di andare presto in Roma a parlare col P. De Paola.
Io teneva uniti cento e sette ducati; ma, per le tante spese fatte, non posso promettervi alcuna somma, mentre non so se vi è restato niente. Ognuno di noi bisogna che faccia quel che può per bene della Congregazione.
Aspetto la risposta a Nocera, e la benedico con tutti li compagni.
ALFONSO MARIA DE' LIGUORI, vescovo.
Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.