52. AL SIG. GIUSEPPE REMONDINI.

Gli manda il libro Gran mezzo della preghiera, indicandogliene la importanza e gli comunica un segreto che lo riguarda.

Viva Gesù, Maria e Giuseppe!

NOCERA, 5 APRILE 1759.

Illmo Sig. e Pne colmo.

Mando a V. S. Illma l'ultimo libro fatto della Preghiera, ch'è più teologico che ascetico; e mi costò molti mesi di fatica nel fare la seconda parte ch'è teologica. L'invio per lo procaccio, raccomandato già al medesimo Sig. Giuseppe Agazzi.

Le aggiunte ed altre cose aggiustate, le ho quasi finite per la Morale grande. Restano poche cose da aggiustare. Nel mese di maggio, alli principî, spero inviarvelo per mezzo d'un amico, che deve andare in Roma, ed esso lo consegnerà al Sig. Agazzi.

In Napoli, ho parlato più volte col vostro Padre Zaccaria, che veramente ho conosciuto un grand'uomo di garbo.

Ora il medesimo sta con un certo sospetto che V. S. Illma non troppo più attenda alle cose sue, per opera forse del P. Berti. Io le confido questo segreto, e perciò la prego a non nominarmi circa questo punto con alcuno. Del resto io, come buono suo amico e servo, desidero il suo vantaggio, e non so se le riesce a conto di lasciare il Padre Zaccaria.

Quando poi avrò finito d'aggiustare la Morale grande, le invierò un'altra mia [lettera], già incominciata, per istruzione circa le aggiunte che vi hanno da venire.

Sento che è arrivato già in Roma il pacco delle opere che ha favorito d'inviarmi; ma sinora non ho ricevuto niente ancora, né le Visite, né le Pratiche volgari.

Mi avvisi a che termine sta la Pratica latina, perché qui la desiderano presto.

Non altro. Resto confirmandomi

 Di V. S. Illma Umo ed obblmo servitore vero

ALFONSO DE' LIGUORI, della C. del SS. Redentore.

Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.