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S. Alfonso Maria de Liguori
Lettere

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245. AL SIG. GIAMBATTISTA REMONDINI.

In risposta gli dà varie notizie, pregandolo specialmente a trattenere la ristampa della Morale, per potervi apporre le aggiunte necessarie ne' propri luoghi.

 

ARIENZO, 18 AGOSTO 1771.

 

Illmo Sig. Sig. e Pne colmo.

Ho ricevuta l'ultima vostra, e rispondendole le fo sapere aver già spedite a V. S. Illma le aggiunte per la nuova edizione della Morale; e spero senza meno ch'ella le abbia ricevute


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a quest'ora, e che le siano giunte a tempo per potersi situare ne' propri luoghi, da me designati.

Nelle medesime, ho detto quanto occorreva circa Patuzzi.

Già sono stato assicurato, essersi sopito ogni intoppo per la pubblicazione del mio Domenicale; onde spero fra giorni rimettergliene una copia che, come tante volte l'ho scritto, sta pronta da tanto tempo.

Spero che V. S. Illma abbia incombenzato ed incaricato il Sig. Moschini che ce la faccia capitar quanto più presto; mentre mi lusingo che queste poche copie, che ne ho fatto tirare in Napoli, vogliano finir in un momento, per la grande aspettativa in cui si sta dell'opera per le tante ricerche che ve ne sono.

Io sto in fine della nuova opera delle Eresie, essendo terminata la stampa del secondo tomo che comprende tutta la storia. Resta da stamparsi il terzo tomo che tratta della confutazione delle eresie più principali, e spero ben presto vederne la fine; e terminato che sarà, avrò l'onore di rimetterne una copia a V. S. Illma.

In quanto poi alla ristampa della Morale, io già anticipatamente l'avevo pregata a trattenerne la ristampa senza meno; onde molto mi è dispiaciuto sentire che ha cominciata già la ristampa; perché l'aggiunta più grande che m'importa, per rispondere a quel che ho trovato scritto nella Morale di Patuzzi, questa aggiunta più grande (dico) va verso il principio dell'Opera, e va attaccata alla dissertazione della Probabile: onde molto mi dispiacerebbe che si avesse a tralasciare, o a mettere a luogo non suo1.

Sì Signore, ho mandato ancora tutte le altre aggiunte che stavano poste all'Homo Apostolicus, ma in questa Morale grande si hanno avuto da collocare in altro modo di quel che stavano nell'Homo Apostolicus: onde se si ponessero come stanno all'Homo Apostolicus, vi verrebbero molti sconcerti.


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Pertanto la prego a trattenere per un altro poco la ristampa, sintanto che riceva le aggiunte, se non l'ha ricevute ancora; mentre, come già le scrissi, in caso che queste aggiunte per disgrazia fossero perdute, io ne tengo la copia; onde mi faccia sapere, subito che le riceve.

Resto confermandomi

Di V. S. Illma

Divmo ed obblmo servitore vero

ALFONSO MARIA, vescovo di Sant'Agata.

Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.

 




1 Era questo il secondo Monito, di cui nella lettera precedente.




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