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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
321. AL SIG. GIUSEPPE REMONDINI.
Vuol sapere se siasi o no stampata una sua opera, da molto tempo inviata, e gliene descrive le materie e l'importanza.
Viva Gesù, Maria e Giuseppe!
NOCERA DE PAGANI, 20 FEBBRAIO 1778.
Illmo Sig. Sig. e Pne colmo.
Scrivo per sapere da V. S. Illma se quel mio libro della Condotta della divina Providenza in salvare il mondo, ch'io tempo fa le mandai, e mi avvisaste che già si stava stampando, si è stampato poi o no; perché non ebbi più notizia. Il libro era piccolo; ma, se la passione non m'ingannava, a me pareva un libro d'oro; poiché, quantunque piccolo, nondimeno, oltre la gran fatica che mi costò, era pieno di belle notizie. Egli conteneva l'istoria dell'antico e del nuovo Testamento, colla descrizione delle profezie di tutta l'istoria dell'Incarnazione colla venuta e morte di Gesù Cristo, della conversione de' Gentili della dispersione degli Ebrei e della distruzione della loro legge e monarchia; ed anche colla caduta delle quattro principali monarchie del mondo, con mille altre notizie, ricavate da ottimi autori, da Natale Alessandro, da Calmet, da Uezio, da Mons. Bossuet, ecc. Il libro a me pare utilissimo per confutare
tutti i libri degl'increduli presenti, mentre fa vedere tutte le profezie, fatte nell'antico Testamento, avverate puntualmente nel nuovo.
Desidero almeno sapere se si è stampato o no; e nel caso che mai quella copia ch'io ne mandai si fosse dispersa, me lo faccia sapere, perché gliene manderei un'altra copia. Dico un'altra copia, perché una sola me n'è restata.
Aspetto poi con ansia questa primavera col bastimento che mi porterà i consaputi libri, secondo V. S. Illma mi favorì di scrivermi; ma, se non si aggiustano i tempi, non posso avere questa consolazione.
Nel caso poi che la nominata Condotta fosse stampata e V. S. Illma me ne mandasse qualche copia, la prego ad unirvi ancora una copia della Dommatica; giacché io ne tenevo una sola copia, e questa copia, volendovi osservare una cosa, giorni passati l'andai cercando; e per quanta fatica si fece, non la potei ritrovare.
Perdoni l'infado ch'io le do colle mie lettere, e resto con tutto l'ossequio confermandomi
Di V. S. Illma
Divmo ed obblmo servitore vero
ALFONSO MARIA DE' LIGUORI, vescovo.
Conforme all'originale che si conserva nel nostro archivio generalizio di Roma.