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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
487. A Giattini Antonino. Palermo.
Non può in coscienza obbligare suo figlio a ritornare in casa sua. Non occorre scrivere più su questo punto.
Nocera, 17. 09. 1781.
Viva Gesù, Maria e Giuseppe
Illustrissimo sig. e padrone colendissimo,
essendomi informato della posizione di sua casa, ed avendo bene esaminato e fatto esaminare da altri miei padri ancora di qui, la sua pretensione di volere ritirato in casa suo figlio don Vincenzo Antonio Giattini, e la soddisfazione datami dallo stesso padre da Girgenti con una sua lunga e ragionata relazione, così della sua vocazione alla mia Congregazione, come ancora dello stato di sua casa passato e presente, non posso in coscienza obbligarlo a ritirarsi; sicché vostra signoria si quieti se non vuol provare un sonoro gastigo della Divina Giustizia, per l'inquietitudini che fece soffrire al suddetto suo figlio. Non occorre più scrivere su questa pretensione, avendo deciso una volta per sempre inutile tornare su questo argomento1.
Su questa intelligenza pieno di stima mi raffermo
di vostra signoria illustrissima
Divotissimo ed obbligatissimo servo
Alfonso Maria de Liguori vescovo
Indirizzo: All'illustrissimo sig. e padrone colendissimo il Sig. don Antonino Giattini Palermo per Menfi
Pubblicata in S. Giammusso: Lettere a S. Alfonso dalla Sicilia, p. 256 n. 122.