Affetti e preghiere.

Ecco, Gesù mio, a' piedi vostri l'ingrato, il persecutore che vi ha tenuto afflitto in tutta la vostra vita. Ma vi dirò con Ezechia:⁷ Tu autem eruisti animam meam ut non periret, proiecisti post tergum tuum omnia peccata mea (Is. XXXVIII, [17]). Io v'ho offeso, io v'ho trafitto con tanti miei peccati; ma voi non avete ricusato di caricarvi le spalle di tutte le mie colpe; io spontaneamente ho gittata l'anima mia ad ardere nell'inferno ogni volta che ho consentito ad offendervi gravemente; e voi a costo del vostro sangue non avete lasciato di liberarla e di procurare che non restasse perduta. Amato mio Redentore,

vi ringrazio. Vorrei morir di dolore, pensando che ho tanto maltrattata la vostra bontà infinita. Amor mio, perdonatemi e venite a prendere possesso di tutto il mio cuore. Voi avete detto che a chi v'apre, non isdegnate d'entrarvi, e di restarvi in sua compagnia: Si quis... aperuerit mihi ianuam, intrabo ad illum, et coenabo cum illo (Ap. III, 20). Se io vi ho discacciato un tempo da me, ora v'amo, e altro non desidero che la vostra grazia. Ecco la porta è aperta, entrate su nel mio povero cuore, ma entrate per non partirvene più. Egli è povero, ma entrando voi lo farete ricco. Ricco io sarò, sempre che possederò voi, sommo bene.

O regina del cielo, madre addolorata di questo Figlio addolorato, io anche a voi sono stato di pena, mentre gran parte de i dolori di Gesù voi avete partecipato; madre mia, ancora voi perdonatemi ed ottenetemi la grazia di esservi fedele, or che spero d'esser già ritornato Gesù nell'anima mia.⁸