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S. Alfonso Maria de Liguori Novena del Santo Natale IntraText CT - Lettura del testo |
Colloquio.
O Gesù mio, voi per mio amore e per liberarmi dalle catene dell'inferno avete voluto farvi servo; e non solo del vostro Padre, ma anche degli uomini e de' carnefici, sino a perdervi la vita; ed io tante volte per qualche misero e avvelenato piacere mi sono licenziato dalla vostra servitù e mi son fatto schiavo del demonio. Maledico mille volte quei momenti in cui abusandomi così male della mia libertà, ho disprezzata la vostra grazia, o Maestà infinita. Deh perdonatemi e ligatemi a voi con quelle amabili catene d'amore con cui tenete a voi strette l'anime vostre dilette.
V'amo, o Verbo incarnato; v'amo, mio sommo bene. Altro ora non desidero che amarvi, e d'altro non temo che di vedermi privo del vostro amore. Deh non permettete ch'io abbia a separarmi più da voi. Vi prego, o Gesù mio, per tutte le pene della vostra vita e della vostra morte, non permettete che io abbia più a lasciarvi: Ne permittas me separari a te, ne permittas me separari a te.26 Ah mio Dio s'io dopo tante grazie che mi avete fatte, dopo che tante volte mi avete perdonato, e dopo che ora con tanta luce m'illuminate, e con tanto affetto m'invitate ad amarvi, io infelice ritornassi a voltarvi le spalle, come potrei sperare da voi più perdono? e non temere che giustamente in quello stesso punto voi non mi subissaste all'inferno? Ah non lo permettete, torno a replicarvi: Ne permittas me separari a te.
O Maria, rifugio mio, voi sinora siete stata la mezzana felice per me, che mi avete fatto aspettare da Dio e perdonare con tanta misericordia; aiutatemi ora, impetratemi la morte e mille morti prima ch'io avessi a perdere di nuovo la grazia di Dio.