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S. Alfonso Maria de Liguori Sermon marial inédit IntraText CT - Lettura del testo |
Onde s'argomenta quanto fu grande la Grazia che fu comunicata a Maria insieme colla sua Dignità.
Ludolfo disse che Maria trovò la grazia perduta da Eva: Gratiam, quam perdiderat Eva, Maria invenit. Ma solo quella trovò? O quanto maggiore! dice S. Tommaso che la grazia donata a Maria fu una grazia corrispondente alla Dignità di Madre di Dio. Onde se tal Dignità è quasi infinita, quasi infinita fu ancora (fu) la grazia, di cui fu arricchita Maria. Dio certamente La creò e La prescelse per sua Madre: Elegit eam ex omni carne...
E se i Re usano tante diligenze per eligere nutrici e balie de' figli, perché da queste si trasfondono le virtù e i vizi nella prole; pensiamo quanta cura dové avere il Signore di scegliere al suo Figlio una buona Madre. Se Maria avesse dovuto una sola volta dar latte al Verbo Divino, pure Dio n'avrebbe dovuto avere una gran cura; ma quanto più, considerando, ch'Ella non solo dovea nutricarlo tante volte ma dovea dargli il suo sangue per dargli l'essere di uomo? Qual gioielliere incastrerebbe un gran diamante in un anello di piombo?
Per intendere qualche cosa delle grandezze di Maria basta intendere quel che ne dice lo Spirito Santo ne' Prov...: Sapientia aedificavit sibi domum. La Sapienza Divina che sa tutto e può tutto aedificavit sibi, non per altri ma per sé medesimo, a ciò fosse cosa degna di Dio. Domum, non per valersi di essa a guisa di Tempio per fare ivi adorare la sua Maestà, ma come Casa per tenere ivi la sua perpetua abitazione, per luogo di suo riposo. E perciò chi mai può pensare che Dio non se l'abbia formata con tutte le perfezioni che potessero renderla tutta gradita agli occhi suoi?
Se ebbe tanta cura Dio che s'egli fusse fabbricato un Tempio degno alla sua grandezza per essere ivi adorato e ivi dispensare le sue grazie.
Quanta maggior cura dovette prendersi di formarsi una Madre degna, e decente alla sua Maestà, che non solo gli dovea dare l'essere umano, ma glielo dovea dare di sua elezione; mentre il Divin Figlio non volle farsi Figlio di Maria senza l'espresso suo consenso: Noluit carnem sumere ex Ipsa non dante Ipsa. Come dice... per dichiararsi in tal modo sinanche obbligato a Maria di quello stesso, per cui ella l'era così tenuta.
Onde con stupore S. Metodio m. esclama e dice alla gran Madre: Rallegratevi o Maria, vedendo che tenete a Voi obbligato Quello, a cui tutti sono obbligati: Tutti noi siamo debitori a Dio, ma, dopo l'esser d'uomo che Voi col vostro consenso gli avete comunicato, Dio è debitore a Voi: Luge luge, quae tibi obnoxium habes illum, qui omnibus faeneratur. Omnes namque debito rei cum simus Tibi Ipse debitor est.
Ognuno sa, che l'onore de' figli dipende in buona parte dalla nobiltà de' parenti: Gloria filiorum parentes eorum Prov. 17. 6. Onde importava all'onore divino che Maria fosse arricchita di tutte le grazie per esser fatta degna Madre di Dio.
Vuole S. Bernardo che Dio creò tutto il mondo per servire a Maria: Propter hanc totus mundus factus est. Perché, se è vero che fra tutte l'opere che Dio sin dall'eternità decretò di fare nel tempo, l'opera la prima intera fu la grande Opra dell'Incarnazione del Verbo Eterno, come la più eccellente e atta a manifestare la sua infinita Bontà; e Dio reordinò tutte le altre opere e creature alfin di servire all'onore di questo Uomo Dio. Essendo dunque il Verbo Incarnato il primo predestinato nella divina mente, e predestinato come uomo a cui poi doveano servire d'onore tutte l'altre creature, e opere meno degne; Deve anche esser vero e indubitato ch'essendosi dovuto nell'istesso punto a questo Verbo destinarvi la Madre, Maria fu la prima predestinata avanti tutte le creature, e tutte le creature per Lei furono create come ella dice per bocca dell'Ecclesiastico 24: Ego ex ore Altissimi prodivi primogenita ante omnem creaturam e così s'intende bene quel passo de' Prov., che da tutti gli interpreti, e dalla Chiesa si attribuisce in proprio senso a Maria: Quando appendebam fundamenta terrae, cum
ea eram cuncta componens. Dice Dio che formando la terra, formava tutto col pensiero a Maria. Ego eram, cui adaugebat Ipse. Voltano i Settanta, così facendo parlare la divina Madre. Formava Dio il Sole e lo formava per servire a Maria; creava i Cieli e godeva, perché doveano essere il trono di Maria; facea la terra e godea, pensando che ivi dovea abitare Maria: Insomma tutto quanto Dio creò, lo creò per Maria: Propter hanc totus mundus factus est.
Fecit mihi magna, qui potens est. Ecco in fine come spiega Maria le gran ricchezze e grazie che l'ha donate il suo Signore, il quale la sublimò sino a sedere sul suo medesimo Trono, come vide Davide: Assisit Regina a dextris tuis Ps... e si contenta di dispensar le sue grazie più per mano di Maria che per mano sua, secondo il celebre detto di S. Anselmo: Velocior nonnunquam est nostra salus memorato nomine Mariae, quam invocato nomine Domini Iesu. Perciò dice un Autore Maria fu chiamata luna: Pulcra ut luna Cant... Osservate la luna, come da quella discendono tutti gli influssi del sole sulla terra. Quindi i medici, gli agricoltori e gli operai procurano nelle loro opere di aver propizia la luna: Gesù egli è il sole: Sol illuminans per omnia. I santi sono le stelle: Maria è la luna, ma luna sempre piena, sempre perfetta: Sicut luna perfecta in coelum ps 88. Tutta bella, tutta lucida, tutt'amica della terra; così pronta a giovarci, e per sua mano vengono a noi tutte le grazie; per questa luna si dispensano tutti i soccorsi ne' pericoli del corpo, nelle angustie dell'Anima, per uscire dal peccato per camminare alla virtù. Onde S. Bernardo conchiude: Si quid spei nobis est, si quid gratiae, si quid salutis ab Illa noverimus redundare. Quanto abbiamo
di grazia, di speranza, di salute conosciamo che per mezzo di Maria ci vien donato: Haec enim, soggiunge il santo, voluntas Domini est, quod totus nos habere voluit per Mariam: Così vuole il Signore delle grazie, che tutte le riceviamo per mano di Maria. Altro amore è quello portato da Salomone a sua madre Betsabea; mentre, sebbene egli la fece sedere nel suo Trono, ma le negò poi la grazia che gli cercò. Non fa così Gesù con Maria, egli le concede tutto quanto la sua cara Madre (gli) chiede e desidera. E S. Pietro Damiani. Prima impossibile il caso di non essere talvolta Maria non esaudita: Impossibile est deiparam non exaudiri. Onde Ella, sapendo, quanto può colla grazia di Gesù fa sapere a tutti: Qui invenit me, invenit vitam. Basta trovare la protezione di Maria per trovare ogni bene.
Disse Gesù a' discepoli: Estote prudentes sicut serpentes... Il serpente infernale per acquistare poi l'uomo, cercò di guadagnare prima la donna come riflette S. Girolamo. Facciamo così ancora noi, Vogliamo guadagnare Gesù? Guadagnamoci prima la grazia di Maria. Ella, la dolce madre, è tutta dolce: Spiritus meus super mel dulcis... Onde ci esorta S. Bernardo, che semprecché desideriamo qualche grazia, cerchiamo di averla con ricorrere a Maria: Quaeramus gratiam, et per Mariam quaeramus. Perché, cercandola noi, possiamo per nostro difetto non ottenerla; ma cercandola per noi Maria ella non può non essere esaudita: Quia Maria
frustrari non potest. A Maria disse l'Angelo che avea trovata la grazia: Invenisti gratiam. Ma come la trovò, se non mai ella l'avea perduta? Dunque la trovò per noi che infatti l'avevamo perduta: Dunque possiamo dirle con verità: O Maria, Madre e Speranza nostra, chi trova una cosa è tenuto a renderla a chi l'ha perduta; Questa grazia che voi avete trovato, voglio dirvi, che non è vostra, perché sempre l'avete posseduta, e ne siete stata fatta piena; è nostra, perché noi l'abbiamo perduta, rendetela dunque a noi che ve la cerchiamo. Noi non cerchiamo ricchezze, onori, non beni di terra, noi cerchiamo la grazia di Dio, da voi la speriamo. Noi non possiamo trovarci, le dice S. Ildefonso, Avvocata più potente a placare il nostro Giudice che voi la quale meritaste di essergli Madre: Potentiorem ad placandum iram Iudicis invenire non possumus, quam Te, quae meruisti mater existere eiusdem Redemptoris et Iudicis. A voi certamente con esser fatta Madre di Dio vi è stata donata una gran potenza per aiutare i peccatori: e che non può la Madre dell'Onnipotente? Dunque vi dirò Madre mia colla Santa Chiesa: Monstra te esse matrem e col Beato Alberto Magno: Autoritate materna ei impera. Giacché siete Madre di Dio, comandategli da madre che perdoni a me peccatore, che mi doni la grazia, che mi faccia santo: Fate vedere che siete Madre dell'Onnipotente, col mutare in un santo il maggiore peccatore del mondo quale son io. Ditecelo voi e sarà fatto. Amen. Così spero. Così sia.
Fine Viva Gesù, e Maria