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S. Alfonso Maria de Liguori Via della salute IntraText CT - Lettura del testo |
MEDITAZIONE 6
"Dolor meus in conspectu meo semper" (Psal. 37).1 Tutte le afflizioni ed ignominie che patì Gesu-Cristo nella sua vita e morte, tutte gli furono presenti sin dal primo momento del suo vivere. "Dolor meus in conspectu meo semper"; e tutte egli l'offerì in ogni
momento della sua vita in soddisfazione2 de' nostri peccati. Rivelò il Signore ad un suo Servo3 che ogni peccato degli uomini gli recò in sua vita tanto dolore, che sarebbe bastato a dargli la morte, se non gli fosse stata conservata la vita per più patire.
Ecco la bella gratitudine, o Gesù mio, che avete ricevuta dagli uomini, e specialmente da me! Voi avete spesi trentatre4 anni di vita per la mia salute, ed io tante volte ho cercato, in quanto a me toccava, di farvi morir di dolore, quante volte ho peccato!
Scrive S. Bernardino da Siena5 che Gesu-Cristo "ad quamlibet culpam singularem habuit aspectum". Ogni peccato de' nostri fu presente continuamente al nostro Salvatore, sin da che fu bambino, ed immensamente l'afflisse. Aggiunge S. Tommaso6 (p. 3 q. 46. a. 6. ad 4.) che questo dolore, in conoscer7 egli l'ingiuria che da ogni peccato ne risultava al Padre e 'l8 danno che ne proveniva a noi, superò il dolore di tutti i peccatori contriti, anche di coloro che son9 giunti a morire di pura contrizione; sì, perché niun peccatore è giunto mai ad amar tanto Dio e l'anima sua, quanto Gesu-Cristo ha amato il Padre e l'anime nostre.
Dunque, Gesù mio, se niuno mi ha amato più di voi, è giusto ch'io10 ami voi più degli altri. Anzi perché posso dire che solo voi m'avete amato, io solo voi voglio amare.
Quell'agonia che Gesù patì nell'orto alla vista delle nostre colpe, che si addossò a soddisfare,11 egli la patì sin da che stava nell'utero di sua Madre. Se dunque Gesu-Cristo non per altro menò12 una vita sempre tribulata che per causa de' nostri peccati, non dobbiamo noi mentre viviamo affliggerci d'altro male, che delle colpe da noi commesse.
Amato mio Redentore, vorrei morir di dolore, pensando a tante amarezze che vi ho date nella mia vita. Amor mio, se mi amate, datemi un tal dolore, che mi uccida, e così mi ottenga da voi il perdono e la grazia d'amarvi13 con tutte le forze. Io vi dono interamente il mio cuore, e se non so donarvelo interamente,14 prendetevelo voi ed infiammatelo tutto del vostro santo amore.
O avvocata de' miseri Maria, a voi mi raccomando.