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A MARIA
Signora nostra
amabilissima, tutta la Chiesa vi chiama e vi saluta Spes nostra.9 Voi dunque che siete la speranza di tutti,
siate ancora la speranza mia. Tota ratio
spei meae, vi chiamava S. Bernardo10 e vi diceva: In te speret qui desperat.11
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Così vi voglio dire ancor io: Maria mia,
voi12 salvate anche i disperati, in voi io pongo tutta la mia
speranza.- Giac. Maria, Madre di Dio,
prega Gesù per me.
Ediz. di Napoli 1758:
Orazione dello stesso S. Bernardo
O regina, di Voi si parla,
quando si dice: Chi è colei che sorge come l'aurora, bella come la luna, eletta
come il sole? Siete dunque venuta al mondo, o Maria, come risplendente aurora
prevenendo colla luce della vostra santità la venuta del sole di giustizia. Il
giorno, in cui siete comparsa nel mondo, ben può dirsi giorno di salute, giorno
di grazia. Siete bella come la luna, perché siccome non v'è pianeta più simile
al sole, così non v'è creatura di Voi più simile a Dio. La luna illumina la notte
col lume che riceve dal sole, e Voi illuminate le nostre tenebre collo
splendore di vostra virtù; ma Voi siete più bella della luna, perché in Voi non
si trova né macchia né ombra. Voi siete eletta come il sole, intendo di quel
sole, che ha creato il sole. Egli è stato eletto fra tutti gli uomini, e Voi
eletta fra tutte le donne.13
Giac. Sancta Maria, Mater Dei, ora pro nobis peccatoribus.
9 Antifona Salve Regina.
10 «Exaudiet
utique Matrem Filius, et exaudiet Filium Pater, Filioli, haec peccatorum scala,
haec tota ratio spei meae». S. BERNARDUS, In
Nativ. B. M. V., sermo de aquaeductu, n. 7. ML 183-441.
11 «In te
speret qui desperat». Questo dice S. Bernardo, con altre parole: «Si criminum
immanitate turbatus, conscientiae foeditate confusus, [ETML-P:A]iudicii horrore
perterritus, barathro incipias absorberi tristitiae, desperationis abysso:
cogita Mariam... Ipsam rogans non desperas». S. BERNARDUS, super
12 Napoli,
1748, '49: se voi.
13 «Te
nimirum (divini epithalamii praecentor) intuitus est, cum (in admirationis
voce) ita prorupit: Quae est ista quae
progreditur quasi aurora consurgens, pulchra ut luna, electa ut sol... (Cant.
VI, 9). Sicut autora valde rutilans in mundo progressa es, o Maria, quando veri
Solis splendorem tantae sanctitatis iubare praecucurristi, ut vere diem
salutis, diem propitiationis... a tua claritate initiari dignum fuerit... Tu pulchra ut luna.. Illa enim omnium
astrorum sola soli simillimo... tu vero (al.
veri) solis imago expressissima... Illa..., transfuso in se solari lumine
noctem nostram illuminat: tu virtutum tibi a Deo inditarum magnificis exemplis
(ad imitationem tui nos provocas, sicque) noctem nostram illuminas... Imo et
pulchrior (es) luna, quia tota pulchra es, et macula non est in te, neque
vicissitudinis obumbratio. Tu electa es
ut sol: ille, inquam, Sol solis
conditor. Ille enim electus est ex millibus virorum; tu electa ex millibus
feminarum». EKBERTUS, Sermo panegyricus
(vedi la nota 5 della Visita V, pag.
317), n. 4, 5, ML 184, col. 1012, 1013.
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