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VISITA IX.
S. Giovanni dice che vide
il Signore tener cinta al petto una fascia d'oro che sostenea le sue mammelle: Vidi... praecinctum ad mamillas zona aurea (Apoc.
I, 13). Così sta Gesù nel Sacramento dell'altare colle mammelle tutte piene di
latte, cioè di grazie che vuole farci per sua misericordia; e come una madre
tenendo il petto pieno va trovando bambini che succino1 e la sgravino
dal peso, così egli dice a noi: Ad ubera
portabimini (Is. LXVI, [12]).
Il V.P. Alvarez vide Gesù
che stava nel Sacramento colle mani2 piene di grazie cercando a chi
dispensarle.3 S. Caterina da Siena quando si accostava al SS.
Sacramento, si narra che si accostava appunto con quell'avidità amorosa, come
si accosta un bambino al petto della madre.4
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O dilettissimo Unigenito
dell'Eterno Padre, conosco che voi siete l'oggetto più degno d'essere amato. Io
desidero amarvi quanto voi meritate; almeno quanto mai un'anima può desiderare
d'amarvi.5 Ben intendo ch'io traditore e tanto ribelle del vostro amore
non merito d'amarvi, non merito di stare a voi vicino, come vi sto in questa
chiesa; ma sento che voi pure cercate il mio amore; vi sento dirmi: Fili mi, praebe cor tuum mihi.6 Diliges Dominum Deum tuum ex toto corde tuo.7
Intendo che per questo mi avete conservato in vita e non mi avete mandato
all'inferno, acciocch'io8 mi convertissi tutto ad amarvi. Giacché dunque
voi volete essere amato ancora da me, sì eccomi, Dio mio, a voi mi rendo, a voi
mi dono: io vi amo, o Dio tutta bontà, tutto amore. Io vi eleggo per unico re e
signore del mio povero cuore; voi lo volete, io ve lo voglio dare: è freddo, è
schifoso: ma se voi l'accettate, voi lo muterete. Mutatemi, Signor mio,
mutatemi; non mi fido9 di vivere come per lo passato, così ingrato e
così poco amante verso la vostra bontà infinita che tanto mi ama e merita un
infinito amore. Fate ch'io supplisca da ogg'innanzi a tutto l'amore che ho
mancato di portarvi per lo passato.- Giac.
Dio
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mio, Dio mio, io vi voglio amare, vi voglio amare, vi voglio
amare.10
La comunione spirituale.
1 Napoli,
1748, '49: succhiano; '51, '54 e '77:
succhino ; 1755 e seg. : succino.
2 Napoli,
1748, '49: vide un giorno Gesù che andava
colle mani...
3 «In tempo
d' orazione, vide Nostro Signore carico sulle braccia d' innumerabili beni, e come
afflitto da quel peso bramoso d' essere scaricato e come tenuto a chi l'
alleggerisse, già che non avea ove deponere sì preziosi regali, ma con tutta la
brama che avea, non per tanto se ne alleggeriva». Ven. Lod. DA PONTE, Vita, cap.
7, § 2. - Non si parla espressamente di Gesù nel Sacramento.
4 « Egli
dunque (il confessore) celebrò, e nel fine diede la sagra comunione alla santa
Vergine (Caterina), ed ella accostandosi all' altare con un volto rosseggiante
insieme e risplendente, e coperta di lagrime e di sudori, con tanta divozione
ricevette il Sagramento, che meraviglia ed insieme una gran divozione cagionò
al confessore. Ciò fatto fu talmente assorta in Dio, ed introdotta nelle più
interne parti della Cella de' vini, cioé ne' più profondi misteri della
Divinità, che per tutto quel dì, ancor dipoi ritornò a' sentimenti, non potea
dire a veruno una parola. Dopo quel giorno, dimadandola il confessore che cosa
le fosse accaduto, poiché egli aveala veduta rubiconda quand' ella prese il
Sagramento: «Io, disse, Padre, non sò di qual colore mi fossi, ma questo
sappiate, che quando io ricevetti dalle vostre mani quell' ineffabile
Sagramento, io non vidi co' sensi del corpo alcuna cosa corporea, né colorata;
ma [ETML-P:A]vidi cogli occhi della mente una bellezza, e sentii una soavità di
dolcezza, le quali per niun vocabolo potrebbono esprimersi o narrarsi. Onde
quello ch' io vidi, trassemi talmente a sé, che tutte l' altre cose che qui si
truovano, diventarono, presso di me, come sterco abbominevole, e non solamente
le ricchezze temporali ) diletti del senso, ma anche qualunque consolazioni o
diletti, quantoché spirituali. Ond' io desiderava e pregava di restar priva di
tutte queste consolazioni benché spirituali, purché io potessi piacere al mio
Dio, e finalmente possederlo...» ... Caterina... parlando al suo confessore,
soggiunse...: «Sapete voi, Padre, come il Signore facesse in quel dì all' anima
mia? Come fa la madre ad un suo piccolo figliuolino, ch' ella ama teneramente.
Ella mostra a lui le mammelle, e lo lascia star da lungi, acciocché pianga, e
poiché ella rise un poco del pianto del pargoletto, l' abbraccia, e baciandolo
gli porge allegramente e abbondantemente le poppe. Così dico fece a me il
Signore, avvegnaché in quel giorno Ei mi mostrasse il suo Sacratissimo Costato,
ma da lontano, ed io per lo desiderio di por la mia bocca alla sagra Piaga,
dirottamente piangessi. Egli intanto dappoiché per qualche tempo ebbe riso,
come pareva, del pianto mio, finalmente venedomi incontro prese l' anima mia
tra le sue braccia, e pose la mia bocca al lato della sua sagratissima Piaga,
cioé alla Piaga del Costato; ed allora l' anima mia per lo gran desiderio tutta
entrava nel suo Costato; ed ivi tanto conoscimento della Divinità ritrovava, e
tanta dolcezza, che se voi lo sapeste, vi maravigliareste come per la grandezza
dell' amore non mi si spezzi il cuore; e stupireste come io possa vivere nel
corpo con tant' eccesso d' ardore e di carità». B. RAIMONDO DA CAPUA, O. P.,
5 Prima del
1755: può arrivare ad amarvi.
6 Praebe,
fili mi, cor tuum mihi. Prov. XXIII, 26.
7 Deut. VI,
5.
8 Prima del
1755: acciocché.
9 Non ho forza.
10 Prima del
1755: Dio mio, Dio mio, io vi voglio
amare.
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