- Parte seconda.
- V. - RACCOLTA DI VARI ESEMPI APPARTENENTI A MARIA SANTISSIMA
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42. *
In Ispagna vi era un uomo che tenea mala pratica con una parente. Or mentre una
divota vergine stava orando, vide Gesù in trono
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che stava per mandare
quel reo all'inferno; ma la sua S. Madre dicendo che questi un tempo l'avea
onorata, gl'impetrò trenta giorni per ravvedersi. Onde la donna per ordine
della stessa divina Madre andò a dir tutto al suo confessore, il quale
scoprendo il tutto al giovine, costui subito si confessò con molte lagrime e
prometté l'emenda. Ma perché non tolse l'occasione che stava in casa, tornò al
vomito. Venne di nuovo a confessarsi, di nuovo prometté, ma di nuovo ricadde.
Il Padre non vedendolo più, andò a trovarlo in casa; ma egli lo licenziò con
mal modo. Giunto l'ultimo de' trenta giorni, il Padre vi tornò, ma invano; onde
pregò i servi che l'avvisassero in ogni accidente. Ecco la notte quel misero fu
assalito da gran dolori; chiamato, accorse il Padre, cercò d'aiutarlo, ma l'infelice
dicendo: Ah che muoio d'una lanciata nel
cuore! dando un urlo da disperato, così spirò (P. Andrad., l. 2, Imit. del.
V., c. 23).
* Esempio 42.- Adrianus
LYRAEUS, Trisagion Marianum, lib.
2, modus octavus, pausa duodecima. Antverpiae, apud Meursium, 1646, pag. 223,
224. «Locupletissimum... testem habeo P.
Alphonsum de ANDRADA, lib. 2 de Imitatione Virginis, cap. 23, § 1,
ubi sic scribit: «Annus agebatur a Christo nato 1622, cum in loco non ignobili
regni Toletani quidam e primoribus, qui a teneris devotioni erga Deiparam
assueverat, pristini fervoris immemor, tum in cetera iuventutis vitia, tum in
foedas libidines sese profudit, et quamquam de fervore remitteret in cultu
Virginis, frequentabat tamen eius sodalitates, ac festos dies sedulo colebat,
ad haec sacellum quoddam honori Virginis dedicatum, quo accolae convenire
solebant, restaurare instituit, eiusque imaginem ornatiore cultu donavit. Sed
fregit animum iuvenis, diaboli fraus, eumque in consanguineae cuiusdam amores
sic immersit, ut eam domo receptam publice matris, privatim concubinae loco
haberet.» Quindi visione di una pia vergine; incredulità del confessore,
persuaso poi con un segno datogli per ordine di Nostro Signore; avvisi
molteplici al giovane, di lasciare il peccato e di fuggir l'occasione;
ricadute, per le arti della sfacciata e scaltra complice; congedo dato al
confessore, il quale però, l'ultima notte, pronto ad accorrere, vien chiamato dai
servi: «repentino aliquo malo exspirare dominum, cum concubina lecto
decumbentem. Neque segniter sacerdos accurrit. Spirabat etiamnum miser, atque
in hanc vocem erumpebat: «Vae mihi, cor iaculo transfixus emorior!» Inutili
sforzi del sacerdote per ottenere un qualche segno di contrizione, e morte
infelice del misero; morte conosciuta in quella stessa ora dalla pia vergine,
«ipso Iudice fatale telum in eum emittente». - L'opera del P. Andrada viene intitolata: Guia
de la virtud y de la imitación de Nuestra Señora para todos estados. Uscì
alla luce in Madrid, in tre volumi: il primo nel 1642; il secondo nel 1644; il
terzo nel 1646, lo stesso anno che il Trisagion
Marianum del Lireo. Nel 1671, il P. de Andrada publicò un'altra opera di
simile argomento, ma più breve: Escuela
de Maria Santissima. Morì ottuagenario nel 1672.
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