- Parte seconda.
- V. - RACCOLTA DI VARI ESEMPI APPARTENENTI A MARIA SANTISSIMA
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46. *
Il B. Bernardo Tolomei fondatore de' PP. Olivetani,
divotissimo sin da fanciullo di Maria, stava un giorno tutto angustiato nel suo
romitorio d'Accona detto il Monte Oliveto, col timore di non salvarsi, e che
Dio non l'avesse perdonato ancora; gli apparve la divina Madre e gli disse: Che temi, figlio mio? Sta allegramente, Dio
già t'ha perdonato e gradisce la vita che fai; seguita, ch'io t'aiuterò e ti
salverai. Il beato seguì santamente a vivere, sin che poi ebbe una felice
morte in braccio a Maria (In Vita B. Bern. Tolom.).
* Esempio 46. - Acta
Sanctorum Bollandiana, die 21 mensis augusti, vol. XXXVIII, mensis aug. IV
(Parisiis et Romae, 1867), pag. 475 et seq., Vita (B. Bernardi Ptolomaei), collectore anonymo, quae ex Actis tum
latinis tum italicis excepta est. - Il B. Tolomei,
senese, chiamato Giovanni al battesimo (1272) e Bernardo nel prendere l'abito religioso (1319), indotto da
circostanze straordinarie, si era ritirato nella solitudine allora detta di
Acona (1312), con due compagni, i beati Ambrogio Piccolomini e Patrizio
Patrizi, senatori di Siena, a menare vita eremitica. Dopo sei anni, accusato
come eretico od almeno novatore presso il Papa Giovanni XXII, fece il viaggio
di Avignone per giustificarsi, ed insieme esporre al Pontefice i suoi progetti
di vita religiosa. Benignamente accolto, e riconosciuto non solo innocente ma
degno di grandissima stima, fu rimandato dal Papa al vescovo di Arezzo (essendo
in quel tempo Acona - oggi di Pienza - della diocesi di Arezzo). Il vescovo
«Guido Petramalius», incaricato di sottometterlo ad una delle Regole approvate
nella Chiesa, prescrisse a Bernardo ed ai compagni un triduo di digiuno e di
pubbliche preghiere. «Novissima nocte, Petramalio inter summa silentia
quiescenti adest caelorum Regina... Sic illum amicis compellat verbis: «Mihi
Acconensis eremus sacra, meis auspiciis surgit recens familia. Divino proinde
decreto placet Congregationem meo nomine appellari sanctae Mariae a Monte
Oliveto. Benedicti Regulam custodiat, candidis vestibus et hisce insignibus (e
porse lo stemma della novella Congregatione) utatur.» (Vita, cap. 2, n. 20, pag. 478, 479.) - Vita, cap. 3, n. 34, pag. 481, col. 1: «Illucescente assumptae
Virginis solemni die,» il Beato meditava quel grande mistero, «scire interim
cupidus num ea quae solvebat officia, sibi et Filio essent accepta, quidque de
sua post exitum anima esset futurum. Prolixam post orationem, ipso oriente sole
splendidior apparuit ei beatissima Virgo et... his ultro verbis compellat:
«Bernarde, perfice inceptum cursum; accipies inter electos paratum tibi bravium
a constitutione mundi.» Atque his prolatis, candidissima nubes eam e conspectu
sustulit. Ipse autem de praemio securus, et viriliter... cursum prosequitur, et
mortem postea vix explicanda oblectatione degustat.» - Morì nell'anno 76 di
età, 35 dalla conversione, 29 dopo ricevuta la Regola e l'abito, 27 di
prelatura, 1348 della Redenzione, il 20 di agosto, festa di S. Bernardo, come
gli aveva annunziato S. Benedetto nel giorno della propria festa, 21 marzo. Vita, cap. 3, n. 41, pag. 482, col. 1:
«Eadem hora, nempe tertia, qua Beatus Bernardus e vita migravit, quinque
monachi vitae austeritate praeclari... diversis e locis viderunt Christum
descendentem, inter Virginem Matrem suam et archangelum Michaelem, comitantibus
D. Benedicto et D. Bernardo... aliisque beatis mentibus, animam decedentis
excipere et duplici diademate coronare.»
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