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S. Alfonso Maria de Liguori Lettere IntraText CT - Lettura del testo |
19. ALLA MEDESIMA.
La esorta al fervore ed indica il da farsi per la sua venuta in Camigliano.
Viva Gesù, Maria, Giuseppe e Teresa!
VILLA, 19 NOVEMBRE [1734.]
Scrivo di fretta perché il latore vuol partire. Ricevei la vostra in Caiazzo, dove mi trovava facendo gli esercizii alle monache. Sento il fervore con cui avete ripigliato a servire Gesù vostro Sposo: pregatelo ora sempre per la perseveranza e tremate di tornare alla tiepidezza, alla quale succederebbe forse un gran castigo di Gesù, il quale, quando chiama vuol essere corrisposto. Seguitate l'orazione sempre, come fate, e non la lasciate mai, mai, per qualsivoglia freddezza; e sappiate che dall'orazione dipende tutto il profitto.
Se V. S. mi desidera a Camigliano, mi mandi dalla sera avanti la cavalcatura con chi mi accompagni, ché per un giorno verrò a servirla: e si procuri la licenza per confessare ed anco per dire quattro parole al monastero, se hanno questo desiderio; ma non parli di confessione generale, perché a certe anime la confessione generale, quando è fatta una volta, fa più danno che utile. Servirà per darle qualche istruzione; ma l'istruzione già glie l'ho data per lettera, né so che altro di sostanziale le avrei da dire a voce; onde, se mi potesse sparmiare di questa venuta e riserbarla per qualche altra volta in cui occorresse bisogno più urgente, mi farebbe favore: del resto, se manda la
cavalcatura e vi sono le licenze, vengo; ma non in giorno di festa, né di martedì né di giovedì. Mi raccommandi sempre a Gesù e Maria. Meglio sarebbe che procurasse con Monsignore la missione, ed allora faremmo anche gli esercizii formali al monastero; e sarebbe meglio. Viva Gesù, Giuseppe, Maria e Teresa!
Umo ed obblmo servo
ALFONSO DE LIGUORI.
Conforme ad un antica copia.