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La Sacra Bibbia IntraText CT - Lettura del testo |
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4 [1] "Se vuoi ritornare, o Israele - dice il Signore - a me dovrai ritornare. Se rigetterai i tuoi abomini, non dovrai più vagare lontano da me. [2] Il tuo giuramento sarà: Per la vita del Signore, con verità, rettitudine e giustizia. Allora i popoli si diranno benedetti da te e di te si vanteranno". [3] Dice il Signore agli uomini di Giuda e a Gerusalemme: "Dissodatevi un terreno incolto e non seminate fra le spine. [4] Circoncidetevi per il Signore, circoncidete il vostro cuore, uomini di Giuda e abitanti di Gerusalemme, perché la mia ira non divampi come fuoco e non bruci senza che alcuno la possa spegnere, a causa delle vostre azioni perverse. [5] Annunziatelo in Giuda, fatelo udire a Gerusalemme; suonate la tromba nel paese, gridate a piena voce e dite: Radunatevi ed entriamo nelle città fortificate. [6] Alzate un segnale verso Sion; fuggite, non indugiate, perchè io mando da settentrione una sventura e una grande rovina. [7] Il leone è balzato dalla boscaglia, il distruttore di nazioni si è mosso dalla sua dimora per ridurre la tua terra a una desolazione: le tue città saranno distrutte, non vi rimarranno abitanti. [8] Per questo vestitevi di sacco, lamentatevi e alzate grida, perchè non si è allontanata l'ira ardente del Signore da noi. [9] E in quel giorno, dice il Signore, verrà meno il coraggio del re e il coraggio dei capi; i sacerdoti saranno costernati e i profeti saranno stupiti. [10] Essi diranno: Ah, Signore Dio hai dunque del tutto ingannato questo popolo e Gerusalemme, quando dicevi: Voi avrete pace, mentre una spada giunge fino alla gola". [11] In quel tempo si dirà a questo popolo e a Gerusalemme: "Il vento ardente delle dune soffia dal deserto verso la figlia del mio popolo, non per vagliare, né per mondare il grano. [12] Un vento minaccioso si alza per mio ordine. Ora, anch'io voglio pronunziare contro di essi la condanna". [13] Ecco, egli sale come nubi e come un turbine sono i suoi carri, i suoi cavalli sono più veloci delle aquile. Guai a noi che siamo perduti! [14] Purifica il tuo cuore dalla malvagità, Gerusalemme, perchè possa uscirne salva. Fino a quando albergheranno in te pensieri d'iniquità? [15] Ecco, una voce reca la notizia da Dan, si annunzia la sventura dalle montagne di Efraim. [16] Annunziatelo alle genti, fatelo sapere a Gerusalemme. Gli assedianti vengono da una terra lontana, mandano urla contro le città di Giuda, [17] Come custodi d'un campo l'hanno circondata, perchè si è ribellata contro di me. Oracolo del Signore. [18] La tua condotta e le tue azioni ti hanno causato tutto ciò. Questo il guadagno della tua malvagità; com'è amaro! Ora ti penetra fino al cuore. [19] Le mie viscere, le mie viscere! Sono straziato. Le pareti del mio cuore! Il cuore mi batte forte; non riesco a tacere, perché ho udito uno squillo di tromba, un fragore di guerra. [20] Si annunzia rovina sopra rovina: tutto il paese è devastato. A un tratto sono distrutte le mie tende, in un attimo i miei padiglioni. [21] Fino a quando dovrò vedere segnali e udire squilli di tromba? [22] "Stolto è il mio popolo: non mi conoscono, sono figli insipienti, senza intelligenza; sono esperti nel fare il male, ma non sanno compiere il bene". [23] Guardai la terra ed ecco solitudine e vuoto, i cieli, e non v'era luce. [24] Guardai i monti ed ecco tremavano e tutti i colli ondeggiavano. [25] Guardai ed ecco non c'era nessuno e tutti gli uccelli dell'aria erano volati via. [26] Guardai ed ecco la terra fertile era un deserto e tutte le sue città erano state distrutte dal Signore e dalla sua ira ardente. [27] Poiché dice il Signore: "Devastato sarà tutto il paese; io compirò uno sterminio. [28] Pertanto la terra sarà in lutto e i cieli lassù si oscureranno, perché io l'ho detto e non me ne pento, l'ho stabilito e non ritratterò". [29] Per lo strepito di cavalieri e di arcieri ogni città è in fuga, vanno nella folta boscaglia e salgono sulle rupi. Ogni città è abbandonata, non c'è rimasto un sol uomo. [30] E tu, devastata, che farai? Anche se ti vestissi di scarlatto, ti adornassi di fregi d'oro e ti facessi gli occhi grandi con il bistro, invano ti faresti bella. I tuoi amanti ti disprezzano; essi vogliono la tua vita. [31] Sento un grido come di donna nei dolori, un urlo come di donna al primo parto, è il grido della figlia di Sion, che spasima e tende le mani: "Guai a me! Sono affranta, affranta per tutti gli uccisi". |
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