Paragrafo 1 GESU' E ISRAELE
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Fin dagli inizi del ministero pubblico di Gesù, alcuni farisei e alcuni
sostenitori di Erode, con dei sacerdoti e degli scribi, si sono accordati per
farlo morire [Cf [link] Mc 3,6 ]. Per certe sue azioni,
[Cacciata di demoni, cf [link] Mt 12,24; perdono dei
peccati, cf [link] Mc 2,7; guarigioni in giorno di sabato,
cf [link] Mc 3,1-6; interpretazione originale dei
precetti di purità della Legge, cf [link] Mc 7,14-23;
familiarità con i pubblicani e i pubblici peccatori, cf
[link] Mc 2,14-17 ] Gesù è apparso ad alcuni
malintenzionati sospetto di possessione demoniaca [Cf [link] Mc
3,22; [link] Gv 8,48; [link] Gv
10,20 ]. Lo si accusa di bestemmia [Cf [link] Mc
2,7; [link] Gv 5,18; [link] Gv
10,33 ] e di falso profetismo, [Cf [link] Gv 7,12;
[link] Gv 7,52 ] crimini religiosi che la Legge puniva con
la pena di morte sotto forma di lapidazione [Cf [link] Gv
8,59; [link] Gv 10,31 ].
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Molte azioni e parole di Gesù sono dunque state un “segno di contraddizione”
( [link] Lc 2,34) per le autorità religiose di Gerusalemme,
quelle che il Vangelo di san Giovanni spesso chiama “i Giudei”, [Cf
[link] Gv 1,19; [link] Gv 2,18;
[link] Gv 5,10; [link] Gv 7,13;
[link] Gv 9,22; [link] Gv 18,12;
[link] Gv 19,38; [link] Gv 20,19 ] ancor
più che per il comune popolo di Dio ( [link] Gv
7,48-49). Certamente, i suoi rapporti con i farisei non furono
esclusivamente polemici. Ci sono dei farisei che lo mettono in guardia in
ordine al pericolo che corre [Cf [link] Lc 13,31 ]. Gesù
loda alcuni di loro, come lo scriba di [link] Mc 12,34 , e
mangia più volte in casa di farisei [Cf [link] Lc 7,36;
[link] Lc 14,1 ]. Gesù conferma dottrine condivise da questa
élite religiosa del popolo di Dio: la risurrezione dei morti,
[Cf
[link] Mt 22,23-34; [link] Lc
20,39 ] le forme di pietà (elemosina, preghiera e digiuno), [Cf
[link] Mt 6,2-18 ] e l'abitudine di rivolgersi a Dio
come Padre, la centralità del comandamento dell'amore di Dio e del del prossimo
[Cf [link] Mc 12,28-34 ].
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Agli occhi di molti in Israele, Gesù sembra agire contro le istituzioni
fondamentali del Popolo eletto:
-
L'obbedienza alla Legge nell'integralità dei suoi precetti scritti e, per i
farisei, nell'interpretazione della tradizione orale.
-
La centralità del Tempio di Gerusalemme come luogo santo dove Dio abita in un modo
privilegiato.
-
La fede nell'unico Dio del quale nessun uomo può condividere la gloria.
I. Gesù e la
Legge
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Gesù ha fatto una solenne precisazione all'inizio del Discorso della Montagna,
quando ha presentato, alla luce della grazia della Nuova Alleanza, la Legge
data da Dio sul Sinai al momento della Prima Alleanza:
Non
pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto per
abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il
cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla Legge, senza che
tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche
minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel
Regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà
considerato grande nel Regno dei cieli ( [link] Mt
5,17-19).
578
Gesù, il Messia d'Israele, il più grande quindi nel Regno dei cieli, aveva il
dovere di osservare la Legge, praticandola nella sua integralità fin nei minimi
precetti, secondo le sue stesse parole. Ed è anche il solo che l'abbia potuto
fare perfettamente [Cf [link] Gv 8,46 ]. Gli Ebrei, secondo
quanto essi stessi confessano, non hanno mai potuto osservare la Legge nella
sua integralità senza trasgredire il più piccolo precetto [Cf
[link] Gv 7,19; [link] At
13,38-41; [link] At 15,10 ]. Per questo, ogni
anno, alla festa dell'Espiazione, i figli d'Israele chiedono perdono a Dio per
le loro trasgressioni della Legge. In realtà, la Legge costituisce un tutto
unico e, come ricorda san Giacomo, “chiunque osservi tutta la Legge, ma la
trasgredisca in un punto solo, diventa colpevole di tutto” ( [link] Gc
2,10) [Cf [link] Gal 3,10; [link] Gal
5,3 ].
579
Il principio dell'integralità dell'osservanza della Legge, non solo nella lettera
ma nel suo spirito, era caro ai farisei. Mettendolo in forte risalto per
Israele, essi hanno condotto molti Ebrei del tempo di Gesù a uno zelo religioso
estremo [Cf [link] Rm 10,2 ]. E questo, se non voleva
risolversi in una casistica “ipocrita”, [Cf [link] Mt
15,3-7; [link] Lc 11,39-54 ] non poteva
che preparare il Popolo a quell'inaudito intervento di Dio che sarà
l'osservanza perfetta della Legge da parte dell'unico Giusto al posto di tutti
i peccatori [Cf [link] Is 53,11; [link] Eb
9,15 ].
580
L'adempimento perfetto della Legge poteva essere soltanto l'opera del divino
Legislatore nato sotto la Legge nella Persona del Figlio [Cf
[link] Gal 4,4 ]. Con Gesù, la Legge non appare più incisa
su tavole di pietra ma scritta nel “cuore” ( [link] Ger
31,33) del Servo che, proclamando “il diritto con fermezza”
( [link] Is 42,3), diventa l'“Alleanza del Popolo”
( [link] Is 42,6). Gesù compie la Legge fino a prendere su di
sé “la maledizione della Legge” ( [link] Gal 3,13), in cui
erano incorsi coloro che non erano rimasti fedeli “a tutte le cose scritte nel
libro della Legge” ( [link] Gal 3,10); infatti la morte di
Cristo intervenne “per la redenzione delle colpe commesse sotto la Prima
Alleanza” ( [link] Eb 9,15).
581
Gesù è apparso agli occhi degli Ebrei e dei loro capi spirituali come un
“rabbi” [Cf [link] Gv 11,28; [link] Gv
3,2; [link] Mt 22,23-24;
[link] Mt 22,34-36 ]. Spesso egli ha usato argomentazioni
che rientravano nel quadro dell'interpretazione rabbinica della Legge [Cf
[link] Mt 12,5; [link] Mt 9,12;
[link] Mc 2,23-27; [link] Lc
6,6-9; [link] Gv 7,22-23 ]. Ma al tempo
stesso, Gesù non poteva che urtare i dottori della Legge; infatti, non si
limitava a proporre la sua interpretazione accanto alle loro: “Egli insegnava
come uno che ha autorità e non come i loro scribi” ( [link] Mt
7,29). In lui, è la Parola stessa di Dio, risuonata sul Sinai per
dare a Mosè la Legge scritta, a farsi di nuovo sentire sul Monte delle
Beatitudini [Cf [link] Mt 5,1 ]. Essa non abolisce la Legge,
ma la porta a compimento dandone in maniera divina l'interpretazione
definitiva: “Avete inteso che fu detto agli antichi. . . ma io vi dico”
( [link] Mt 5,33-34). Con questa stessa autorità
divina, Gesù sconfessa certe “tradizioni degli uomini” ( [link] Mc
7,8) care ai farisei i quali annullano “ la Parola di Dio ”
( [link] Mc 7,13).
582
Spingendosi oltre, Gesù dà compimento alla Legge sulla purità degli alimenti,
tanto importante nella vita quotidiana giudaica, svelandone il senso
“pedagogico” [Cf [link] Gal 3,24 ] con una interpretazione
divina: “Tutto ciò che entra nell'uomo dal di fuori non può contaminarlo. . .
Dichiarava così mondi tutti gli alimenti. . . Ciò che esce dall'uomo, questo sì
contamina l'uomo. Dal di dentro infatti, cioè dal cuore dell'uomo, escono le
intenzioni cattive” ( [link] Mc 7,18-21). Dando con
autorità divina l'interpretazione definitiva della Legge, Gesù si è trovato a
scontrarsi con certi dottori della Legge, i quali non ne accettavano la sua
interpretazione, sebbene fosse garantita dai segni divini che la accompagnavano
[Cf [link] Gv 5,36; [link] Gv 10,25;
[link] Gv 5,37-38; [link] Gv
12,37 ]. Ciò vale soprattutto per la questione del sabato: Gesù
ricorda, ricorrendo spesso ad argomentazioni rabbiniche, [Cf
[link] Mc 2,25-27; [link] Gv 7,22-24
] che il riposo del sabato non viene violato dal servizio di Dio [Cf
[link] Mt 12,5; [link] Nm 28,9 ] o del
prossimo, [Cf [link] Lc 13,15-16;
[link] Lc 14,3-4 ] servizio che le guarigioni da lui
operate compiono.
II. Gesù e il
Tempio
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Gesù, come prima di lui i profeti, ha manifestato per il Tempio di Gerusalemme
il più profondo rispetto. Vi è stato presentato da Giuseppe e Maria quaranta
giorni dopo la nascita ( [link] Lc 2,22-39). All'età
di dodici anni decide di rimanere nel Tempio, per ricordare ai suoi genitori
che egli deve occuparsi delle cose del Padre suo [Cf [link] Lc
2,46-49 ]. Vi è salito ogni anno, almeno per la Pasqua, durante la
sua vita nascosta; [Cf [link] Lc 2,41 ] lo stesso suo
ministero pubblico è stato ritmato dai suoi pellegrinaggi a Gerusalemme per le
grandi feste giudaiche [Cf [link] Gv 2,13-14;
[link] Gv 5,1; [link] Gv 2,14;
[link] Gv 7,1; [link] Gv 2,10;
[link] Gv 2,14; [link] Gv 8,2;
[link] Gv 10,22-23 ].
584
Gesù è salito al Tempio come al luogo privilegiato dell'incontro con Dio. Per
lui il Tempio è la dimora del Padre suo, una casa di preghiera, e si accende di
sdegno per il fatto che il cortile esterno è diventato un luogo di commercio
[Cf [link] Mt 21,13 ]. Se scaccia i mercanti dal Tempio, a
ciò è spinto dall'amore geloso per il Padre suo: “"Non fate della casa di
mio Padre un luogo di mercato". I discepoli si ricordarono che sta scritto:
"Lo zelo per la tua casa mi divora" ( [link] Gv
2,16-17). Dopo la sua Risurrezione, gli Apostoli hanno conservato un
religioso rispetto per il Tempio [Cf [link] At 2,46;
[link] At 3,1; [link] At 5,20;
[link] At 2,21; 584 ecc].
585
Alla vigilia della sua passione, Gesù ha però annunziato la distruzione di
questo splendido edificio, di cui non sarebbe rimasta pietra su pietra [Cf [link] Mt
24,1-2 ]. In ciò vi è l'annunzio di un segno degli ultimi tempi che
stanno per iniziare con la sua Pasqua [Cf [link] Mt 24,3;
[link] Lc 13,35 ]. Ma questa profezia ha potuto essere riferita
in maniera deformata da falsi testimoni al momento del suo interrogatorio
presso il sommo sacerdote [Cf [link] Mc 14,57-58 ]
e ripetuta come ingiuria mentre era inchiodato sulla croce [Cf
[link] Mt 27,39-40 ].
586
Lungi dall'essere stato ostile al Tempio [Cf [link] Mt 8,4;
[link] Mt 23,21; [link] Lc 17,14;
[link] Gv 4,22 ] dove ha dato l'essenziale del suo
insegnamento, [Cf [link] Gv 18,20 ] Gesù ha voluto pagare la
tassa per il Tempio associandosi a Pietro, [Cf [link] Mt
17,24-27 ] che aveva posto come fondamento di quella che sarebbe
stata la sua Chiesa [Cf [link] Mt 16,18 ]. Ancor più, egli
si è identificato con il Tempio presentandosi come la dimora definitiva di Dio
in mezzo agli uomini [Cf [link] Gv 2,21; [link] Mt
12,6 ]. Per questo la sua uccisione nel corpo [Cf
[link] Gv 2,18-22 ] annunzia la distruzione del
Tempio, distruzione che manifesterà l'entrata in una nuova età della storia
della salvezza: “È giunto il momento in cui né su questo monte, né in
Gerusalemme adorerete il Padre” ( [link] Gv 4,21) [Cf
[link] Gv 4,23-24; [link] Mt
27,51; [link] Eb 9,11; [link] Ap
21,22 ].
III. Gesù e la
fede d'Israele nel Dio unico e Salvatore 586 _
587
Se la Legge e il Tempio di Gerusalemme hanno potuto essere occasione di
“contraddizione” [Cf [link] Lc 2,34 ] da parte di Gesù per
le autorità religiose di Israele, è però il suo ruolo nella redenzione dei
peccati, opera divina per eccellenza, a rappresentare per costoro la vera
pietra d'inciampo [Cf [link] Lc 20,17-18;
[link] Sal 118,22 ].
588
Gesù ha scandalizzato i farisei mangiando con i pubblicani e i peccatori [Cf
[link] Lc 5,30 ] con la stessa familiarità con cui pranzava
con loro [Cf [link] Lc 7,36; [link] Lc
11,37; [link] Lc 14,1 ]. Contro quelli tra i
farisei “che presumevano di essere giusti e disprezzavano gli altri”
( [link] Lc 18,9), [Cf [link] Gv 7,49;
[link] Gv 9,34 ] Gesù ha affermato: “Io non sono venuto a
chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi” ( [link] Lc
5,32). Si è spinto oltre, proclamando davanti ai farisei che, essendo
il peccato universale, [Cf [link] Gv 8,33-36 ]
coloro che presumono di non aver bisogno di salvezza, sono ciechi sul proprio
conto [Cf [link] Gv 9,40-41 ].
589
Gesù ha suscitato scandalo soprattutto per aver identificato il proprio
comportamento misericordioso verso i peccatori con l'atteggiamento di Dio stesso
a loro riguardo [Cf [link] Mt 9,13; [link] Os
6,6 ]. È arrivato a lasciar intendere che, sedendo a mensa con i
peccatori, [ Cf [link] Lc 15,1-2 ] li ammetteva al
banchetto messianico [Cf [link] Lc 15,23-32 ]. Ma è
soprattutto perdonando i peccati, che Gesù ha messo le autorità religiose di
Israele di fronte a un dilemma. Infatti, come costoro, inorriditi, giustamente
affermano, solo Dio può rimettere i peccati [Cf [link] Mc
2,7 ]. Perdonando i peccati, Gesù o bestemmia perché è un uomo che si
fa uguale a Dio, [Cf [link] Gv 5,18; [link] Gv
10,33 ] oppure dice il vero e la sua Persona rende presente e rivela il
Nome di Dio [Cf [link] Gv 17,6; [link] Gv
17,26 ].
590
Soltanto l'identità divina della Persona di Gesù può giustificare un'esigenza
assoluta come questa: “Chi non è con me è contro di me” ( [link] Mt
12,30); altrettanto quando egli dice che in lui c'è “più di Giona. .
. più di Salomone” ( [link] Mt 12,41-42), “c'è
qualcosa più grande del Tempio” ( [link] Mt 12,6); quando
ricorda, a proprio riguardo, che Davide ha chiamato il Messia suo Signore, [Cf
[link] Mt 12,36; [link] Mt 12,37 ] e
quando afferma: “Prima che Abramo fosse, Io Sono” ( [link] Gv
8,58); e anche: “Io e il Padre siamo una cosa sola”
( [link] Gv 10,30).
591
Gesù ha chiesto alle autorità religiose di Gerusalemme di credere in lui a
causa delle opere del Padre che egli compiva [Cf [link] Gv 10,36-38
]. Un tale atto di fede, però, doveva passare attraverso una misteriosa morte a
se stessi per una rinascita “dall'alto” ( [link] Gv 3,7),
sotto lo stimolo della grazia divina [Cf [link] Gv 6,44 ]. Una
simile esigenza di conversione di fronte a un così sorprendente compimento
delle promesse [Cf [link] Is 53,1 ] permette di capire il
tragico disprezzo del sinedrio che ha stimato Gesù meritevole di morte perché
bestemmiatore [Cf [link] Mc 3,6; [link] Mt
26,64-66 ]. I suoi membri agivano così per “ignoranza” [Cf
[link] Lc 23,34; [link] At
3,17-18 ] e al tempo stesso per l'“indurimento” ( [link] Mc
3,5; [link] Rm 11,25) dell'incredulità [Cf
[link] Rm 11,20 ].
IN SINTESI
592 Gesù non ha
abolito la Legge del Sinai, ma l'ha portata a compimento [Cf
[link] Mt 5,17-19 ] con una tale perfezione [Cf
[link] Gv 8,46 ] da rivelarne il senso ultimo [Cf
[link] Mt 5,33 ss] e da riscattarne le trasgressioni [Cf
[link] Eb 9,15 ].
593 Gesù ha venerato
il Tempio salendovi in occasione delle feste giudaiche di pellegrinaggio e ha
amato di un amore geloso questa dimora di Dio in mezzo agli uomini. Il Tempio
prefigura il suo Mistero. Se ne predice la distruzione, è per manifestare la
sua propria uccisione e l'inizio di una nuova epoca della storia della
salvezza, nella quale il suo Corpo sarà il Tempio definitivo.
594 Gesù ha compiuto
azioni, quale il perdono dei peccati, che lo hanno rivelato come il Dio
Salvatore [Cf [link] Gv 5,16-18 ]. Alcuni Giudei, i
quali non riconoscevano il Dio fatto uomo , [Cf [link] Gv
1,14 ] ma vedevano in lui “un uomo” che si faceva “Dio”
( [link] Gv 10,33), l'hanno giudicato un bestemmiatore.
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