Paragrafo 5 LA COMUNIONE DEI SANTI
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Dopo aver confessato “la santa Chiesa cattolica”, il Simbolo degli Apostoli
aggiunge “la comunione dei santi”. Questo articolo è, per certi aspetti, una
esplicitazione del precedente: “Che cosa è la Chiesa se non l'assemblea di
tutti i santi?” [Niceta, Explanatio symboli, 10: PL 52, 871B]. La comunione dei
santi è precisamente la Chiesa.
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“Poiché tutti i credenti formano un solo corpo, il bene degli uni è comunicato
agli altri. . . Allo stesso modo bisogna credere che esista una comunione di
beni nella Chiesa. Ma il membro più importante è Cristo, poiché è il Capo. . .
Pertanto, il bene di Cristo è comunicato a tutte le membra; ciò avviene
mediante i sacramenti della Chiesa” [San Tommaso d'Aquino, Expositio in
symbolum apostolicum, 10]. “L'unità dello Spirito, da cui la Chiesa è animata e
retta, fa sì che tutto quanto essa possiede sia comune a tutti coloro che vi
appartengono” [Catechismo Romano, 1, 10, 24].
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Il termine “comunione dei santi” ha pertanto due significati, strettamente
legati: “comunione alle cose sante ["sancta"]” e “comunione tra le
persone sante ["sancti"]”.
“Sancta
sanctis!” - le cose sante ai santi - viene proclamato dal celebrante nella
maggior parte delle liturgie orientali, al momento dell'elevazione dei santi
Doni, prima della distribuzione della Comunione. I fedeli ["sancti"]
vengono nutriti del Corpo e del Sangue di Cristo ["sancta"] per
crescere nella comunione dello Spirito Santo ["koinonia"] e
comunicarla al mondo.
I. La
comunione dei beni spirituali
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Nella prima comunità di Gerusalemme, i discepoli “erano assidui nell'ascoltare
l'insegnamento degli Apostoli e nell'unione fraterna, nella frazione del pane e
nelle preghiere” ( [link] At 2,42).
La
comunione nella fede. La fede dei fedeli è la fede della Chiesa ricevuta dagli
Apostoli, tesoro di vita che si accresce mentre viene condiviso.
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La comunione dei sacramenti. “Il frutto di tutti i sacramenti appartiene così a
tutti i fedeli, i quali per mezzo dei sacramenti stessi, come altrettante
arterie misteriose, sono uniti e incorporati in Cristo. Soprattutto il
Battesimo è al tempo stesso porta per cui si entra nella Chiesa e vincolo
dell'unione a Cristo. . . La comunione dei santi significa questa unione
operata dai sacramenti. . . Il nome di "comunione" conviene a tutti i
sacramenti in quanto ci uniscono a Dio. . . ; più propriamente però esso si
addice all'Eucaristia che in modo affatto speciale attua questa intima e vitale
comunione soprannaturale” [Catechismo Romano, 1, 10, 24].
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La comunione dei carismi. Nella comunione della Chiesa, lo Spirito Santo
“dispensa pure tra i fedeli di ogni ordine grazie speciali” per l'edificazione
della Chiesa [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 12]. Ora
“a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità
comune” ( [link] 1Cor 12,7).
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“ Ogni cosa era fra loro comune ” ( [link] At 4,32). “Il
cristiano veramente tale nulla possiede di così strettamente suo che non lo
debba ritenere in comune con gli altri, pronto quindi a sollevare la miseria
dei fratelli più poveri” [Catechismo Romano, 1, 10, 27]. Il cristiano è un
amministratore dei beni del Signore [Cf [link] Lc
16,1-3 ].
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La comunione della carità. Nella “comunione dei santi” “nessuno di noi vive per
se stesso e nessuno muore per se stesso” ( [link] Rm 14,7).
“Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è
onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e sue
membra, ciascuno per la sua parte” ( [link] 1Cor
12,26-27). “La carità non cerca il suo interesse”
( [link] 1Cor 13,5) [Cf [link] 1Cor 10,24
]. Il più piccolo dei nostri atti compiuto nella carità ha ripercussioni
benefiche per tutti, in forza di questa solidarietà con tutti gli uomini, vivi
o morti, solidarietà che si fonda sulla comunione dei santi. Ogni peccato nuoce
a questa comunione.
II. La
comunione della Chiesa del cielo e della terra
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I tre stati della Chiesa. “ Fino a che il Signore non verrà nella sua gloria e
tutti gli angeli con lui e, distrutta la morte, non gli saranno sottomesse
tutte le cose, alcuni dei suoi discepoli sono pellegrini sulla terra, altri che
sono passati da questa vita stanno purificandosi, altri infine godono della
gloria contemplando "chiaramente Dio uno e trino, qual è"”: [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen
gentium, 49]
Tutti
però, sebbene in grado e modo diverso, comunichiamo nella stessa carità di Dio
e del prossimo e cantiamo al nostro Dio lo stesso inno di gloria. Tutti quelli
che sono di Cristo, infatti, avendo il suo Spirito formano una sola Chiesa e
sono tra loro uniti in lui [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 49].
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“L'unione. . . di coloro che sono in cammino coi fratelli morti nella pace di
Cristo non è minimamente spezzata, anzi, secondo la perenne fede della Chiesa,
è consolidata dalla comunicazione dei beni spirituali” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen
gentium, 49].
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L'intercessione dei santi. “A causa infatti della loro più intima unione con
Cristo i beati rinsaldano tutta la Chiesa nella santità. . . non cessano di
intercedere per noi presso il Padre, offrendo i meriti acquistati in terra
mediante Gesù Cristo, unico Mediatore tra Dio e gli uomini. . . La nostra
debolezza quindi è molto aiutata dalla loro fraterna sollecitudine”: [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen
gentium, 49]
Non
piangete. Io vi sarò più utile dopo la mia morte e vi aiuterò più efficacemente
di quando ero in vita [San Domenico morente ai suoi frati, cf Giordano di
Sassonia, Libellus de principiis Ordinis praedicatorum, 93].
Passerò
il mio cielo a fare del bene sulla terra [Santa Teresa di Gesù Bambino,
Novissima verba].
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La comunione con i santi. “Non veneriamo la memoria dei santi solo a titolo
d'esempio, ma più ancora perché l'unione di tutta la Chiesa nello Spirito sia
consolidata dall'esercizio della fraterna carità. Poiché come la cristiana
comunione tra coloro che sono in cammino ci porta più vicino a Cristo, così la
comunione con i santi ci unisce a Cristo, dal quale, come dalla fonte e dal
capo, promana tutta la grazia e tutta la vita dello stesso Popolo di Dio”:
[Conc. Ecum.
Vat. II, Lumen gentium, 50]
Noi
adoriamo Cristo quale Figlio di Dio, mentre ai martiri siamo giustamente devoti
in quanto discepoli e imitatori del Signore e per la loro suprema fedeltà verso
il loro re e maestro; e sia dato anche a noi di farci loro compagni e
condiscepoli [San Policarpo di Smirne, in Martyrium Polycarpi, 17].
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La comunione con i defunti. “La Chiesa di quelli che sono in cammino,
riconoscendo benissimo questa comunione di tutto il corpo mistico di Gesù
Cristo, fino dai primi tempi della religione cristiana ha coltivato con una
grande pietà la memoria dei defunti e, poiché "santo e salutare è il
pensiero di pregare per i defunti perché siano assolti dai peccati"
( [link] 2Mac 12,45), ha offerto per loro anche i suoi
suffragi” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 50]. La
nostra preghiera per loro può non solo aiutarli, ma anche rendere efficace la
loro intercessione in nostro favore.
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Nell'unica famiglia di Dio. Tutti noi che “siamo figli di Dio e costituiamo in
Cristo una sola famiglia, mentre comunichiamo tra di noi nella mutua carità e
nell'unica lode della Trinità santissima, corrispondiamo all'intima vocazione
della Chiesa” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 50].
IN SINTESI
960 La Chiesa è
“comunione dei santi”: questa espressione designa primariamente le “cose sante”
["sancta"], e innanzi tutto l'Eucaristia con la quale “viene
rappresentata e prodotta l'unità dei fedeli, che costituiscono un solo corpo in
Cristo” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium,
50].
961 Questo termine
designa anche la comunione delle “persone sante” ["sancti"] nel
Cristo che è “morto per tutti”, in modo che quanto ognuno fa o soffre in e per
Cristo porta frutto per tutti.
962
“Noi crediamo alla comunione di tutti i fedeli di Cristo, di coloro che sono
pellegrini su questa terra, dei defunti che compiono la loro purificazione e
dei beati del cielo; tutti insieme formano una sola Chiesa; noi crediamo che in
questa comunione l'amore misericordioso di Dio e dei suoi santi ascolta
costantemente le nostre preghiere” [Paolo VI, Credo del popolo di Dio, 30].
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