II. I sacramenti
della Chiesa
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Per mezzo dello Spirito che la guida “alla verità tutta intera” ( [link] Gv
16,13 ), la Chiesa ha riconosciuto a poco a poco questo tesoro
ricevuto da Cristo e ne ha precisato la “dispensazione”, come ha fatto per il
canone delle divine Scritture e la dottrina della fede, quale fedele
amministratrice dei misteri di Dio [Cf [link] Mt 13,52;
[link] 1Cor 4,1 ]. Così la Chiesa, nel corso dei secoli, è
stata in grado di discernere che, tra le sue celebrazioni liturgiche, ve ne
sono sette le quali costituiscono, nel senso proprio del termine, sacramenti
istituiti dal Signore.
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I sacramenti sono “della Chiesa” in un duplice significato: sono “da essa” e
“per essa”. Sono “dalla Chiesa” per il fatto che questa è il sacramento
dell'azione di Cristo che opera in lei grazie alla missione dello Spirito
Santo. E sono “per la Chiesa”, sono cioè quei “sacramenti che fanno la Chiesa”,
[Sant'Agostino, De civitate Dei, 22, 17; cf San Tommaso d'Aquino, Summa
theologiae, III, 64, 2, ad 3] in quanto manifestano e comunicano agli uomini,
soprattutto nell'Eucaristia, il Mistero della comunione del Dio Amore, Uno in
tre Persone.
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Poiché con il Cristo-Capo forma “quasi un'unica persona mistica”, [Pio XII,
Lett. enc. Mystici Corporis] la Chiesa agisce nei sacramenti come “comunità
sacerdotale”, “organicamente strutturata” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium,
11]. Mediante il Battesimo e la
Confermazione, il popolo sacerdotale è reso idoneo a celebrare la Liturgia;
d'altra parte alcuni fedeli, “insigniti dell'Ordine sacro, sono posti in nome
di Cristo a pascere la Chiesa con la parola e la grazia di Dio” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen
gentium, 11].
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Il ministero ordinato o sacerdozio ministeriale [Cf ibid., 10] è al servizio
del sacerdozio battesimale. Esso garantisce che, nei sacramenti, è proprio il
Cristo che agisce per mezzo dello Spirito Santo a favore della Chiesa. La
missione di salvezza affidata dal Padre al proprio Figlio incarnato è affidata
agli Apostoli e da essi ai loro successori; questi ricevono lo Spirito di Gesù
per operare in suo nome e in persona di lui [Cf [link] Gv
20,21-23; [link] Lc 24,47;
[link] Mt 28,18-20 ]. Il ministro ordinato è dunque
il legame sacramentale che collega l'azione liturgica a ciò che hanno detto e
fatto gli Apostoli, e, tramite loro, a ciò che ha detto e operato Cristo,
sorgente e fondamento dei sacramenti.
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I tre sacramenti del Battesimo, della Confermazione e dell'Ordine conferiscono,
oltre la grazia, un carattere sacramentale o “sigillo” in forza del quale il
cristiano partecipa al sacerdozio di Cristo e fa parte della Chiesa secondo
stati e funzioni diverse. Questa configurazione a Cristo e alla Chiesa,
realizzata dallo Spirito, è indelebile; [Concilio di Trento: Denz. -Schönm.,
1609] essa rimane per sempre nel cristiano come disposizione positiva alla
grazia, come promessa e garanzia della protezione divina e come vocazione al
culto divino e al servizio della Chiesa. Tali sacramenti non possono dunque mai
essere ripetuti.
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