III. La preghiera
della Chiesa
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Questo dono inscindibile, delle parole del Signore e dello Spirito Santo che le
vivifica nel cuore dei credenti, è stato ricevuto e vissuto dalla Chiesa fin
dalle origini. Le prime comunità pregano la Preghiera del Signore “tre volte al
giorno”, [Cf Didaché 8, 3] in luogo delle “Diciotto benedizioni” in uso nella
pietà ebraica.
2768
Secondo la Tradizione apostolica, la Preghiera del Signore è essenzialmente
radicata nella preghiera liturgica:
Il
Signore ci insegna a pregare insieme per tutti i nostri fratelli. Infatti egli
non dice Padre “mio” che sei nei cieli, ma Padre “nostro”, affinché la nostra
preghiera salga, da un cuore solo, per tutto il Corpo della Chiesa [San
Giovanni Crisostomo, Homilia in Matthaeum, 19, 4: PG 57, 278D].
In
tutte le tradizioni liturgiche la Preghiera del Signore è parte integrante
delle Ore maggiori dell'Ufficio divino. Ma il suo carattere ecclesiale appare
in tutta evidenza particolarmente nei tre sacramenti dell'iniziazione
cristiana.
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Nel Battesimo e nella Confermazione la consegna [“traditio”] della Preghiera
del Signore significa la nuova nascita alla vita divina. Poiché la preghiera
cristiana è parlare a Dio con la Parola stessa di Dio, coloro che sono stati
“rigenerati. . . dalla Parola di Dio viva ed eterna” ( [link] 1Pt
1,23 ) imparano ad invocare il loro Padre con la sola Parola che egli
sempre esaudisce. Ed ormai lo possono, perché il sigillo dell'Unzione dello
Spirito Santo è impresso, indelebile, sul loro cuore, sulle loro orecchie,
sulle loro labbra, su tutto il loro essere filiale. Per questo la maggior parte
dei commenti patristici del Padre nostro sono destinati ai catecumeni e ai
neofiti. Quando la Chiesa prega la Preghiera del Signore, è sempre il Popolo
dei “ri-nati” che prega e ottiene misericordia [Cf [link] 1Pt
2,1-10 ].
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Nella Liturgia eucaristica la Preghiera del Signore appare come la preghiera di
tutta la Chiesa. E' lì che si rivela il suo pieno senso e la sua efficacia.
Posta tra l'Anafora (Preghiera eucaristica) e la Liturgia della Comunione, essa
da un lato ricapitola tutte le domande e le intercessioni espresse lungo lo
sviluppo dell'Epiclesi, e, dall'altro, bussa alla porta del Banchetto del
Regno, di cui la Comunione sacramentale è un anticipo.
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Nell'Eucaristia, la Preghiera del Signore manifesta anche il carattere
escatologico delle proprie domande. Essa è la preghiera tipica degli “ultimi
tempi”, i tempi della salvezza, che sono cominciati con l'effusione dello
Spirito Santo e che si compiranno con il Ritorno del Signore. Le domande al
Padre nostro, a differenza delle preghiere dell'Antica Alleanza, si fondano sul
mistero della salvezza già realizzato, una volta per tutte, in Cristo
crocifisso e risorto.
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Da questa fede incrollabile sgorga la speranza che anima ognuna delle sette
domande. Esse esprimono i gemiti del tempo presente, di questo tempo della pazienza
e dell'attesa, in cui “ciò che noi saremo non è stato ancora rivelato” (
[link] 1Gv 3,2 ) [Cf [link] Col 3,4 ]
L'Eucaristia e il Pater sono protesi verso la venuta del Signore, “finché egli
venga!” ( [link] 1Cor 11,26 ).
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