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Catechismo della Chiesa Cattolica IntraText CT - Lettura del testo |
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Paragrafo 2 LA CHIESA - POPOLO DI DIO, CORPO DI CRISTO, TEMPIO DELLO SPIRITO SANTO I. La Chiesa - Popolo di Dio
Le caratteristiche del Popolo di Dio
- È il Popolo di Dio: Dio non appartiene in proprio ad alcun popolo. Ma egli da coloro che un tempo erano non-popolo ha acquistato un popolo: “la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa” ( [link] 1Pt 2,9). - Si diviene membri di questo Popolo non per la nascita fisica, ma per la “nascita dall'alto”, “dall'acqua e dallo Spirito” ( [link] Gv 3,3-5), cioè mediante la fede in Cristo e il Battesimo. - Questo Popolo ha per Capo [Testa] Gesù Cristo [Unto, Messia]: poiché la medesima Unzione, lo Spirito Santo, scorre dal Capo al Corpo, esso è “il Popolo messianico”. - “Questo Popolo ha per condizione la dignità e la libertà dei figli di Dio, nel cuore dei quali dimora lo Spirito Santo come nel suo tempio”. - “Ha per legge il nuovo precetto di amare come lo stesso Cristo ci ha amati” [Cf [link] Gv 13,34 ]. È la legge “nuova” dello Spirito Santo [Cf [link] Rm 8,2; [link] Gal 5,25 ]. - Ha per missione di essere il sale della terra e la luce del mondo [Cf [link] Mt 5,13-16 ]. “Costituisce per tutta l'umanità un germe validissimo di unità, di speranza e di salvezza”. - “E, da ultimo, ha per fine il Regno di Dio, incominciato in terra dallo stesso Dio, e che deve essere ulteriormente dilatato, finché alla fine dei secoli sia da lui portato a compimento” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 9].
Un popolo sacerdotale, profetico e regale
786 Il Popolo di Dio partecipa infine alla funzione regale di Cristo. Cristo esercita la sua regalità attirando a sé tutti gli uomini mediante la sua Morte e la sua Risurrezione [Cf [link] Gv 12,32 ]. Cristo, Re e Signore dell'universo, si è fatto il servo di tutti, non essendo “venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti” ( [link] Mt 20,28). Per il cristiano “regnare” è “servire” Cristo, [Cf Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 36] soprattutto “nei poveri e nei sofferenti”, nei quali la Chiesa riconosce “l'immagine del suo Fondatore, povero e sofferente” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 8]. Il Popolo di Dio realizza la sua “dignità regale” vivendo conformemente a questa vocazione di servire con Cristo. Tutti quelli che sono rinati in Cristo conseguono dignità regale per il segno della croce. Con l'unzione dello Spirito Santo sono consacrati sacerdoti. Non c'è quindi solo quel servizio specifico proprio del nostro ministero, perché tutti i cristiani, rivestiti di un carisma spirituale e usando della loro ragione, si riconoscono membra di questa stirpe regale e partecipi della funzione sacerdotale. Non è forse funzione regale il fatto che un'anima governi il suo corpo in sottomissione a Dio? Non è forse funzione sacerdotale consacrare al Signore una coscienza pura e offrirgli sull'altare del proprio cuore i sacrifici immacolati del nostro culto? [San Leone Magno, Sermones, 4, 1: PL 54, 149].
II. La Chiesa - Corpo di Cristo
La Chiesa è comunione con Gesù
787 Fin dall'inizio Gesù ha associato i suoi discepoli alla sua vita; [Cf [link] Mc 1,16-20; [link] Mc 3,13-19 ] ha loro rivelato il Mistero del Regno; [Cf [link] Mt 13,10-17 ] li ha resi partecipi della sua missione, della sua gioia [Cf [link] Lc 10,17-20 ] e delle sue sofferenze [Cf [link] Lc 22,28-30 ]. Gesù parla di una comunione ancora più intima tra sé e coloro che lo seguiranno: “Rimanete in me e io in voi. . . Io sono la vite, voi i tralci” ( [link] Gv 15,4-5). Annunzia inoltre una comunione misteriosa e reale tra il suo proprio Corpo e il nostro: “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui” ( [link] Gv 6,56).
788 Quando la sua presenza visibile è stata tolta ai discepoli, Gesù non li ha lasciati orfani [Cf [link] Gv 14,18 ]. Ha promesso di restare con loro sino alla fine dei tempi, [Cf [link] Mt 28,20 ] ha mandato loro il suo Spirito [Cf [link] Gv 20,22; [link] At 2,23 ]. In un certo senso, la comunione con Gesù è diventata più intensa: “Comunicando infatti il suo Spirito, costituisce misticamente come suo Corpo i suoi fratelli, chiamati da tutte le genti” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 7].
“Un solo corpo”
790 I credenti che rispondono alla Parola di Dio e diventano membra del Corpo di Cristo, vengono strettamente uniti a Cristo: “in quel Corpo la vita di Cristo si diffonde nei credenti che attraverso i sacramenti vengono uniti in modo arcano ma reale a Cristo che ha sofferto ed è stato glorificato” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 7]. Ciò è particolarmente vero del Battesimo, in virtù del quale siamo uniti alla Morte e alla Risurrezione di Cristo, [Cf [link] Rm 6,4-5; [link] 1Cor 12,13 ] e dell'Eucaristia, mediante la quale “partecipando realmente al Corpo del Signore” “siamo elevati alla comunione con lui e tra di noi” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 7].
791 L'unità del corpo non elimina la diversità delle membra: “Nell'edificazione del Corpo di Cristo vige la diversità delle membra e delle funzioni. Uno è lo Spirito, il quale per l'utilità della Chiesa distribuisce i suoi vari doni con magnificenza proporzionata alla sua ricchezza e alle necessità dei servizi”. L'unità del Corpo mistico genera e stimola tra i fedeli la carità: “E quindi se un membro soffre, soffrono con esso tutte le altre membra; se un membro è onorato, ne gioiscono con esso tutte le altre membra” [ Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 7]. Infine, l'unità del Corpo mistico vince tutte le divisioni umane: “Quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo. Non c'è più né giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù” ( [link] Gal 3,27-28).
“Capo di questo Corpo è Cristo”
792 Cristo “è il Capo del Corpo, cioè della Chiesa” ( [link] Col 1,18). È il Principio della creazione e della redenzione. Elevato alla gloria del Padre, ha “il primato su tutte le cose” ( [link] Col 1,18), principalmente sulla Chiesa, per mezzo della quale estende il suo regno su tutte le cose.
793 Egli ci unisce alla sua Pasqua. Tutte le membra devono sforzarsi di conformarsi a lui finché in esse “non sia formato Cristo” ( [link] Gal 4,19). “Per ciò siamo assunti ai misteri della sua vita. . . Come il corpo al Capo veniamo associati alle sue sofferenze e soffriamo con lui per essere con lui glorificati” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 7].
794 Egli provvede alla nostra crescita [Cf [link] Col 2,19 ]. Per farci crescere verso di lui, nostro Capo, [Cf [link] Ef 4,11-16 ] Cristo dispone nel suo Corpo, la Chiesa, i doni e i ministeri attraverso i quali noi ci aiutiamo reciprocamente lungo il cammino della salvezza.
Rallegriamoci, rendiamo grazie a Dio, non soltanto perché ci ha fatti diventare cristiani, ma perché ci ha fatto diventare Cristo stesso. Vi rendete conto, fratelli, di quale grazia ci ha fatto Dio, donandoci Cristo come Capo? Esultate, gioite, siamo divenuti Cristo. Se egli è il Capo, noi siamo le membra: siamo un uomo completo, egli e noi. . . Pienezza di Cristo: il Capo e le membra. Qual è la Testa, e quali sono le membra? Cristo e la Chiesa [Sant'Agostino, In Evangelium Johannis tractatus, 21, 8].
Redemptor noster unam se personam cum sancta Ecclesia, quam assumpsit, exhibuit - Il nostro Redentore presentò se stesso come unica persona unita alla santa Chiesa, da lui assunta [San Gregorio Magno, Moralia in Job, praef. , 1, 6, 4: PL 75, 525A].
Caput et membra, quasi una persona mystica - Capo e membra sono, per così dire, una sola persona mistica [San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, III, 48, 2, ad 1].
Una parola di Santa Giovanna d'Arco ai suoi giudici riassume la fede dei santi Dottori ed esprime il giusto sentire del credente: “A mio avviso, Gesù Cristo e la Chiesa sono un tutt'uno, e non bisogna sollevare difficoltà” [Santa Giovanna d'Arco, in Actes du procès].
La Chiesa è la Sposa di Cristo
796 L'unità di Cristo e della Chiesa, Capo e membra del Corpo, implica anche la distinzione dei due in una relazione personale. Questo aspetto spesso viene espresso con l'immagine dello Sposo e della Sposa. Il tema di Cristo Sposo della Chiesa è stato preparato dai profeti e annunziato da Giovanni Battista [Cf [link] Gv 3,29 ]. Il Signore stesso si è definito come lo “Sposo” ( [link] Mc 2,19) [Cf [link] Mt 22,1-14; [link] Mt 25,1-13 ]. L'Apostolo presenta la Chiesa e ogni fedele, membro del suo Corpo, come una Sposa “fidanzata” a Cristo Signore, per formare con lui un solo Spirito [Cf [link] 1Cor 6,15-17; [link] 2Cor 11,2 ]. Essa è la Sposa senza macchia dell' Agnello immacolato; [Cf [link] Ap 22,17; [link] Ef 1,4; [link] Ef 5,27 ] che Cristo ha amato” e per la quale “ha dato se stesso. . ., per renderla santa” ( [link] Ef 5,25-26), che ha unito a sé con una Alleanza eterna e di cui non cessa di prendersi cura come del suo proprio Corpo [Cf [link] Ef 5,29 ].
Ecco il Cristo totale, capo e corpo, uno solo formato da molti. . . Sia il capo a parlare, o siano le membra, è sempre Cristo che parla: parla nella persona del capo [“ex persona capitis”], parla nella persona del corpo [“ex persona corporis”]. Che cosa, infatti, sta scritto? “Saranno due in una carne sola. Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa” ( [link] Ef 5,31-32). E Cristo stesso nel Vangelo: “Non sono più due, ma una carne sola” ( [link] Mt 19,6). Difatti, come ben sapete, queste persone sono sì due, ma poi diventano una sola nell'unione sponsale... Dice di essere “sposo” in quanto capo, e “sposa” in quanto corpo [Sant'Agostino, Enarratio in in Psalmos, 74, 4].
III. La Chiesa - Tempio dello Spirito Santo
797 “Quod est spiritus noster, id est anima nostra, ad membra nostra, hoc est Spiritus Sanctus ad membra Christi, ad corpus Christi, quod est Ecclesia - Quello che il nostro spirito, ossia la nostra anima, è per le nostre membra, lo stesso è lo Spirito Santo per le membra di Cristo, per il Corpo di Cristo, che è la Chiesa” [Sant'Agostino, Sermones, 267, 4: PL 38, 1231D]. “Bisogna attribuire allo Spirito di Cristo, come ad un principio nascosto, il fatto che tutte le parti del Corpo siano unite tanto fra loro quanto col loro sommo Capo, poiché egli risiede tutto intero nel Capo, tutto intero nel Corpo, tutto intero in ciascuna delle sue membra” [Pio XII, Lett. enc. Mystici Corporis: Denz. -Schönm., 3808]. Lo Spirito Santo fa della Chiesa “il tempio del Dio vivente” ( [link] 2Cor 6,16) [Cf [link] 1Cor 3,16-17; [link] Ef 2,21 ].
È alla Chiesa che è stato affidato il “Dono di Dio” ... In essa è stata posta la comunione con Cristo, cioè lo Spirito Santo, caparra dell'incorruttibilità confermazione della nostra fede, scala per ascendere a Dio... Infatti, dove è la Chiesa, ivi è anche lo Spirito di Dio e dove è lo Spirito di Dio, ivi è la Chiesa e ogni grazia [Sant'Ireneo di Lione, Adversus haereses, 3, 24, 1].
798 Lo Spirito Santo è “il principio di ogni azione vitale e veramente salvifica in ciascuna delle diverse membra del Corpo” [Pio XII, Lett. enc. Mystici Corporis: Denz. -Schönm., 3808]. Egli opera in molti modi l'edificazione dell'intero Corpo nella carità: [Cf [link] Ef 4,16 ] mediante la Parola di Dio “che ha il potere di edificare” ( [link] At 20,32); mediante il Battesimo con il quale forma il Corpo di Cristo; [Cf [link] 1Cor 12,13 ] mediante i sacramenti che fanno crescere e guariscono le membra di Cristo; mediante “la grazia degli Apostoli” che, fra i vari doni, “viene al primo posto”; [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 7] mediante le virtù che fanno agire secondo il bene, e infine mediante le molteplici grazie speciali [chiamate “carismi”], con le quali rende i fedeli “adatti e pronti ad assumersi varie opere o uffici, utili al rinnovamento della Chiesa e allo sviluppo della sua costruzione” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 7].
I carismi
800 I carismi devono essere accolti con riconoscenza non soltanto da chi li riceve, ma anche da tutti i membri della Chiesa. Infatti sono una meravigliosa ricchezza di grazia per la vitalità apostolica e per la santità di tutto il Corpo di Cristo, purché si tratti di doni che provengono veramente dallo Spirito Santo e siano esercitati in modo pienamente conforme agli autentici impulsi dello stesso Spirito, cioè secondo la carità, vera misura dei carismi [Cf [link] 1Cor 13 ].
801 È in questo senso che si dimostra sempre necessario il discernimento dei carismi. Nessun carisma dispensa dal riferirsi e sottomettersi ai Pastori della Chiesa, “ai quali spetta specialmente, non di estinguere lo Spirito, ma di esaminare tutto e ritenere ciò che è buono”, [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 12] affinché tutti i carismi, nella loro diversità e complementarità, cooperino all'“utilità comune” ( [link] 1Cor 12,7) [Cf ibid., 30; Giovanni Paolo II, Esort. ap. Christifideles laici, 24].
IN SINTESI
802 Gesù Cristo “ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formarsi un Popolo puro che gli appartenga” ( [link] Tt 2,14).
803 “Voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il Popolo che Dio si è acquistato” ( [link] 1Pt 2,9).
810 “Così la Chiesa universale si presenta come "un Popolo adunato dall'unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo"” [Conc. Ecum. Vat. II, Lumen gentium, 4].
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