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Ioannes Paulus PP. II Dilecti amici IntraText CT - Lettura del testo |
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16. Ecco dunque, giovani amici, io depongo nelle vostre mani questa Lettera, che si colloca nella scia del colloquio evangelico di Cristo col giovane e scaturisce dalla testimonianza degli apostoli e delle prime generazioni di cristiani. Vi consegno questa Lettera nell'Anno della Gioventù, mentre ci stiamo avvicinando al termine del secondo millennio cristiano. Ve la consegno nell'anno in cui ricorre il ventesimo della conclusione del Concilio Vaticano II, che chiamò i giovani «speranza della Chiesa» (Gravissimum Educationis, 2) ed ai giovani di allora - come a quelli di oggi e di sempre - indirizzò quel suo «ultimo Messaggio», in cui la Chiesa è presentata come la vera giovinezza del mondo, come colei che «possiede ciò che fa la forza e l'attrattiva dei giovani: la capacità di rallegrarsi per ciò che comincia, di donarsi gratuitamente, di rinnovarsi e di ripartire per nuove conquiste». Ciò faccio nella Domenica delle Palme, giorno in cui mi è dato di incontrarmi con molti di voi, pellegrini in Piazza San Pietro, qui a Roma. Proprio in questo giorno il Vescovo di Roma prega insieme con voi per tutti i giovani di tutto il mondo, per ciascuna e ciascuno. Stiamo pregando nella comunità della Chiesa, affinché - sullo sfondo dei tempi difficili in cui viviamo - siate «pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi». Sì, proprio voi, perché da voi dipende il futuro, da voi dipende il termine di questo millennio e l'inizio del nuovo. Non siate, dunque, passivi; assumetevi le vostre responsabilità in tutti i campi a voi aperti nel nostro mondo! Per questa stessa intenzione pregheranno insieme con voi i vescovi e i sacerdoti nei diversi luoghi. E pregando così nella grande comunità dei giovani di tutta la Chiesa e di tutte le Chiese, abbiamo davanti agli occhi Maria, la quale accompagna il Cristo all'inizio della sua missione tra gli uomini. Questa è Maria di Cana di Galilea, che intercede per i giovani, per gli sposi novelli, quando al banchetto nuziale viene a mancare il vino per gli ospiti. Allora la Madre di Cristo rivolge agli uomini, ivi presenti per servire durante il banchetto, queste parole: «Fate quello che egli vi dirà» (Gv 2,5). Egli, il Cristo. Io ripeto queste parole della Madre di Dio e le rivolgo a voi, giovani, a ciascuno e a ciascuna: «Fate quello che Cristo vi dirà». E vi benedico nel nome della Trinità Santissima. Amen. Dato a Roma, presso San Pietro, il 31 marzo, domenica delle Palme «de Passione Domini», dell'anno 1985, settimo di Pontificato.
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