VI - Uniti nella gioia del millennio con Maria madre di
Gesù
14. I misteri e gli avvenimenti brevemente
ricordati nella presente lettera, visti e meditati alla luce delle indicazioni
del Concilio Vaticano II e nella prospettiva storica del Millennio, diventano
per noi una sorgente di gioia e di consolazione nello Spirito Santo.
Tenendo conto dell'importanza del Battesimo della Rus' di
Kiev nella storia dell'evangelizzazione e della cultura umana, ben si comprende
come io abbia desiderato richiamare su di esso l'attenzione dell'intera Chiesa
cattolica, invitando tutti i fedeli a comune preghiera. La Chiesa di Roma,
costruita sul fondamento della fede apostolica di Pietro e di Paolo, si
rallegra di questo Millennio e di tutti i frutti maturati nel corso delle generazioni:
i frutti della fede e della vita, dell'unione e della testimonianza fino alla
persecuzione e al martirio in conformità con l'annuncio di Cristo stesso. La
nostra partecipazione spirituale alle solennità del Millennio si riferisce
all'intero Popolo di Dio: fedeli e pastori, che vivono ed operano in quelle
terre santificate mille anni or sono dal lavacro battesimale. Nella gioia di
questa festa ci uniamo a tutti coloro che nel Battesimo, ricevuto dai loro
antenati, riconoscono la sorgente della propria identità religiosa, culturale e
nazionale; ci uniamo a tutti gli eredi di questo Battesimo, a prescindere dalla
confessione religiosa, dalla nazionalità e dal luogo di abitazione; a tutti i
fratelli e le sorelle ortodossi e cattolici. In particolare, ci uniamo a tutti
i diletti figli e figlie delle nazioni russa, ucraina, bielorussa: a quelli che
vivono nella loro patria, come anche a quelli che risiedono in America, in
Europa occidentale e in altre parti del mondo.
15. In maniera speciale questa è certo la
festa della Chiesa ortodossa russa, avente il suo centro a Mosca e che noi
chiamiamo con gioia «Chiesa sorella». Proprio essa ha assunto in gran parte
l'eredità dell'antica Rus' cristiana, legandosi e rimanendo fedele alla Chiesa
di Costantinopoli. Questa Chiesa, così come le altre Chiese ortodosse, ha veri
sacramenti, segnatamente - in virtù della successione apostolica - l'Eucarestia
e il Sacerdozio, grazie ai quali rimane unita alla Chiesa cattolica con legami
strettissimi (cfr. «Unitatis Redintegratio», 15). E insieme con le Chiese
menzionate essa intraprende intensi sforzi per «conservare, nella comunione
della fede e della carità, quelle fraterne relazioni, che, come tra sorelle, ci
devono essere tra le Chiese locali» («Unitatis Redintegratio», 14).
In questo solenne momento storico la comunità cattolica
partecipa alla preghiera e alla meditazione sulle «grandi opere di Dio» (cfr.
At 2,11) ed invia alla millenaria Chiesa sorella, mediante il Vescovo di Roma,
il bacio di pace, come manifestazione dell'ardente desiderio di quella perfetta
comunione che è voluta da Cristo ed è iscritta nella natura della Chiesa.
Le celebrazioni millenarie di tutti gli eredi del Battesimo
di Vladimiro e la nostra partecipazione, che nasce da un bisogno del cuore,
alla loro gioia e al loro ringraziamento, porteranno a tutti - è nostra
profonda convinzione - una luce nuova, capace di penetrare le tenebre del
difficile, secolare passato: la luce stessa, che sempre di nuovo nasce e giunge
a noi dal mistero pasquale, dal mattino della Pasqua e della Pentecoste.
16. Una speciale espressione della nostra
unione e partecipazione al Millennio del Battesimo della Rus', come anche
dell'ardente desiderio di arrivare alla piena e perfetta comunione con le
Chiese sorelle orientali, è costituita dalla proclamazione stessa dell'anno
mariano, come è esplicitamente detto nell'enciclica «Redemptoris Mater»: «Anche
se ancora sperimentiamo i dolorosi effetti della separazione, avvenuta più
tardi..., possiamo dire che davanti alla Madre di Cristo ci sentiamo veri
fratelli e sorelle nell'ambito di quel popolo messianico, chiamato ad essere
un'unica famiglia di Dio sulla terra» («Redemptoris Mater», 50).
Il Verbo incarnato, da lei dato alla luce, rimane per sempre
nel suo cuore, come ben manifesta la famosa icona «Znamenie», la quale presenta
la Vergine orante col Verbo di Dio inciso sul cuore. La preghiera di Maria
attinge in modo singolare alla potenza stessa di Dio: essa è un aiuto e una
forza di ordine superiore per la salvezza dei cristiani. «Perché, dunque, non
guardare a lei tutti insieme come alla nostra Madre comune, che prega per
l'unità della famiglia di Dio e che tutti "precede" alla testa del
lungo corteo dei testimoni della fede nell'unico Signore, il Figlio di Dio,
concepito nel suo seno verginale per opera dello Spirito Santo?» («Redemptoris
Mater», 30).
Ai nostri fratelli e sorelle nella fede auguriamo che il
patrimonio del Vangelo della croce, della Risurrezione e della Pentecoste non
cessi di essere «via, verità e vita» (cfr. Gv 14,6) per tutte le generazioni
future.
Eleviamo per questo con tutto il cuore la nostra preghiera
alla Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo. Amen.
Dato a Roma, presso San Pietro, il 25
gennaio - nella festa della conversione di san Paolo - dell'anno 1988, decimo
di Pontificato.
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