Vangelo,
Chiese e culture
7.
Già altre volte ho messo in evidenza
che un primo grande valore vissuto particolarmente nell'Oriente cristiano
consiste nell'attenzione ai popoli e alle loro culture, perché la Parola di Dio
e la sua lode possano risuonare in ogni lingua. Su questo tema mi sono
soffermato nella Lettera enciclica Slavorum apostoli, ove rilevavo che Cirillo
e Metodio "desiderarono diventare simili sotto ogni aspetto a coloro ai
quali recavano il Vangelo; vollero diventare parte di quei popoli e
condividerne in tutto la sorte"20; "si trattava di un nuovo
metodo di catechesi"21. Nel fare questo essi espressero un
atteggiamento molto diffuso nell'Oriente cristiano: "Incarnando il Vangelo
nella peculiare cultura dei popoli che evangelizzavano, i santi Cirillo e
Metodio ebbero particolari meriti per la formazione e lo sviluppo di quella
stessa cultura o, meglio, di molte culture"22. Rispetto e
considerazione per le culture particolari si uniscono in essi alla passione per
l'universalità della Chiesa, che instancabilmente si sforzano di realizzare.
L'atteggiamento dei due fratelli di Salonicco è rappresentativo, nell'antichità
cristiana, di uno stile tipico di molte Chiese: la rivelazione si annuncia in
modo adeguato e si fa pienamente comprensibile quando Cristo parla la lingua
dei vari popoli, e questi possono leggere la Scrittura e cantare la liturgia
nella lingua e con le espressioni che sono loro proprie, quasi rinnovando i
prodigi della Pentecoste.
In un tempo
nel quale si riconosce come sempre più fondamentale il diritto di ogni popolo
ad esprimersi secondo il proprio patrimonio di cultura e di pensiero,
l'esperienza delle singole Chiese d'Oriente ci si presenta come un autorevole
esempio di riuscita inculturazione.
Da questo
modello apprendiamo che se vogliamo evitare il rinascere di particolarismi e
anche di nazionalismi esasperati, dobbiamo comprendere che l'annuncio del
Vangelo deve essere, ad un tempo, profondamente radicato nella specificità
delle culture ed aperto a confluire in una universalità che è scambio per il
comune arricchimento.
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