Uno
sguardo limpido alla scoperta di sé stessi
12.
A Cristo, l'Uomo-Dio, si volge lo sguardo del monaco: nel volto sfigurato di
Lui, uomo del dolore, egli già scorge l'annuncio profetico del volto
trasfigurato del Risorto. All'occhio contemplativo il Cristo si rivela come
alle donne di Gerusalemme, salite a contemplare il misterioso spettacolo del
Calvario. E così, formato a quella scuola, lo sguardo del monaco si abitua a
contemplare Cristo anche nelle pieghe nascoste della creazione e nella storia
degli uomini, essa pure compresa nel suo progressivo conformarsi al Cristo
totale.
Lo sguardo
progressivamente cristificato impara così a distaccarsi dall'esteriorità, dal
turbine dei sensi, da quanto cioè impedisce all'uomo quella lievità disponibile
a lasciarsi afferrare dallo Spirito. Percorrendo questa strada egli si lascia
riconciliare con Cristo in un incessante processo di conversione: nella
coscienza del proprio peccato e della lontananza dal Signore, che si fa
compunzione del cuore, simbolo del proprio battesimo nell'acqua salutare delle
lacrime; nel silenzio e nella quiete interiore ricercata e donata, dove si
apprende a far battere il cuore in armonia con il ritmo dello Spirito,
eliminando ogni doppiezza o ambiguità. Questo divenire sempre più sobrio ed
essenziale, più trasparente a se stesso, può farlo cadere nell'orgoglio e
nell'intransigenza, se arriva a ritenere che ciò sia il frutto del suo sforzo
ascetico. Il discernimento spirituale, nella continua purificazione, lo rende
allora umile e mansueto, cosciente di percepire solo qualche tratto di quella
verità che lo sazia, perché è dono dello Sposo, lui solo pienezza di felicità.
All'uomo che
cerca il significato della vita, l'Oriente offre questa scuola per conoscersi
ed essere libero, amato da quel Gesù che disse: "Venite a me, voi tutti,
che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò" (Mt 11,28). A chi
cerca la guarigione interiore, egli dice di continuare a cercare: se
l'intenzione è retta e la via onesta, alla fine il volto del Padre si farà
riconoscere, impresso com'è nelle profondità del cuore umano.
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