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Ioannes Paulus PP. II
Vicesimus quintus annus

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  • II. - I principi direttivi della costituzione
    • c) La manifestazione della Chiesa a se stessa
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c) La manifestazione della Chiesa a se stessa

 

9. Il Concilio, infine, ha voluto vedere nella liturgia, un'epifania della Chiesa: essa è la Chiesa in preghiera. Celebrando il culto divino, la Chiesa esprime ciò che è: una, santa, cattolica e apostolica.

Essa si manifesta una, secondo quell'unità che le viene dalla Trinità (cfr. «Missale Romanum», Proefatio VIII de Dominicis «per annum»), soprattutto quando il Popolo santo di Dio partecipa «alla medesima Eucaristia, in una sola preghiera, presso l'unico altare, dove presiede il Vescovo circondato dal suo presbiterio e dai suoi ministri» («Sacrosanctum Concilium», 41). Nulla venga a spezzare e neppure ad allentare, nella celebrazione della liturgia, questa unità della Chiesa!

La Chiesa esprime la santità che le viene da Cristo (cfr. Ef 5,26-27), quando, raduna in un solo corpo dallo Spirito Santo (cfr. «Missale Romanum», Prex eucharistica II et IV), che santifica e la vita (cfr. «Missale Romanum», Prex eucharistica III; Symbolum Nicaenum Constantinopolitanum), comunica ai fedeli, mediante l'Eucaristia e gli altri sacramenti, ogni grazia ed ogni benedizione del Padre (cfr. «Missale Romanum», Prex eucharistica I).

Nella celebrazione liturgica la Chiesa esprime la sua cattolicità, poiché in essa lo Spirito del Signore raduna gli uomini di tutte le lingue nella professione della medesima fede (cfr. «Missale Romanum», Benedictio sollemnis in Dominica Pentecostes) e dall'Oriente e dall'Occidente essa presenta a Dio Padre l'offerta del Cristo ed offre se stessa insieme con lui (cfr. «Missale Romanum», Prex eucharistica III).

Infine, nella liturgia la Chiesa manifesta di essere apostolica, perché la fede che essa professa è fondata sulla testimonianza degli apostoli, perché nella celebrazione dei misteri, presieduta dal Vescovo, successore degli apostoli, o da un ministro ordinato nella successione apostolica, trasmette fedelmente ciò che ha ricevuto dalla Tradizione apostolica; perché il culto che rende a Dio la impegna nella missione di irradiare il Vangelo nel mondo.

Così è soprattutto nella liturgia che il mistero della Chiesa è annunciato, gustato e vissuto (cfr. «Allocutio ad eos qui interfuerunt Conventui Praesidum et Secretariorum Commissionum Nationalium de liturgia», 1, die 27 oct. 1984: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, VII, 2 [1984] 1049).

 




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