c) La manifestazione della Chiesa a se stessa
9. Il Concilio, infine, ha voluto vedere
nella liturgia, un'epifania della Chiesa: essa è la Chiesa in preghiera.
Celebrando il culto divino, la Chiesa esprime ciò che è: una, santa, cattolica
e apostolica.
Essa si manifesta una, secondo quell'unità che le viene
dalla Trinità (cfr. «Missale Romanum», Proefatio VIII de Dominicis «per
annum»), soprattutto quando il Popolo santo di Dio partecipa «alla medesima
Eucaristia, in una sola preghiera, presso l'unico altare, dove presiede il
Vescovo circondato dal suo presbiterio e dai suoi ministri» («Sacrosanctum
Concilium», 41). Nulla venga a spezzare e neppure ad allentare, nella
celebrazione della liturgia, questa unità della Chiesa!
La Chiesa esprime la santità che le viene da Cristo (cfr. Ef
5,26-27), quando, raduna in un solo corpo dallo Spirito Santo (cfr. «Missale
Romanum», Prex eucharistica II et IV), che santifica e dà la vita (cfr.
«Missale Romanum», Prex eucharistica III; Symbolum Nicaenum
Constantinopolitanum), comunica ai fedeli, mediante l'Eucaristia e gli altri
sacramenti, ogni grazia ed ogni benedizione del Padre (cfr. «Missale Romanum»,
Prex eucharistica I).
Nella celebrazione liturgica la Chiesa esprime la sua
cattolicità, poiché in essa lo Spirito del Signore raduna gli uomini di tutte
le lingue nella professione della medesima fede (cfr. «Missale Romanum»,
Benedictio sollemnis in Dominica Pentecostes) e dall'Oriente e dall'Occidente
essa presenta a Dio Padre l'offerta del Cristo ed offre se stessa insieme con
lui (cfr. «Missale Romanum», Prex eucharistica III).
Infine, nella liturgia la Chiesa manifesta di essere
apostolica, perché la fede che essa professa è fondata sulla testimonianza
degli apostoli, perché nella celebrazione dei misteri, presieduta dal Vescovo,
successore degli apostoli, o da un ministro ordinato nella successione
apostolica, trasmette fedelmente ciò che ha ricevuto dalla Tradizione
apostolica; perché il culto che rende a Dio la impegna nella missione di
irradiare il Vangelo nel mondo.
Così è soprattutto nella liturgia che il mistero della
Chiesa è annunciato, gustato e vissuto (cfr. «Allocutio ad eos qui interfuerunt
Conventui Praesidum et Secretariorum Commissionum Nationalium de liturgia», 1,
die 27 oct. 1984: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, VII, 2 [1984] 1049).
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