Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Ioannes Paulus PP. II
Per il V centenario dell'evangelizz. del Nuovo Mondo

IntraText CT - Lettura del testo
corrige.it
intelligenza artificiale ortografica
Il servizio automatico di controllo finale che verifica ogni parola nel contesto
e trova erri in visi bili ai norma li con troll i orto grafi ci

Provalo sui tuoi documenti. Gratis

  • II. – Gli obiettivi del presente: vita consacrata e Comunione ecclesiale
    • Rafforzare i vincoli della comunione ecclesiale
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

Rafforzare i vincoli della comunione ecclesiale

 

22. Il Concilio Vaticano II ha messo in rilievo il profondo senso ecclesiale della vita consacrata, che deve manifestarsi «una sincera comunione e collaborazione con i pastori della Chiesa».

La storia della prima evangelizzazione illustra abbondantemente l'apporto offerto dai religiosi nell'impiantazione e consolidamento della gerarchia ecclesiastica nel Continente latinoamericano. Anche oggi sono numerosi i vescovi di quella Chiesa, che sono stati scelti tra i religiosi per questo ministero pastorale.

I rapporti tra Vescovi e religiosi sono, in genere, soddisfacenti. Si potrebbe dire che hanno ricevuto un impulso favorevole con gli orientamenti della Santa Sede e grazie alla buona intesa tra gli organismi di comunione e di collaborazione stabiliti tra le diocesi e gli Istituti religiosi. Non sono mancati però, in determinate situazioni, alcune incomprensioni e forti contrasti che non rispondono ad una vera ecclesiologia di comunione e disturbano la pace e la concordia influendo negativamente sul compito evangelizzatore della Chiesa.

Il fatto che gli Istituti religiosi godano della giusta autonomia di vita, di cui parla il codice di diritto canonico (Codex Iurix Canonici, 586), non dev'essere pretesto per una attività apostolica al margine della gerarchia o che ignori i loro orientamenti pastorali. Rivendicare, da parte dei religiosi e delle loro istituzioni, una specie di parallelismo tradotto in una pastorale o in un magistero paralleli, sarebbe andare contro la natura stessa della Chiesa e della vita consacrata. Sarebbe anche errato pensare che i religiosi, per la loro vocazione ecclesiale, sarebbero investiti da una funzione profetica della quale sarebbero privi i Pastori della Chiesa, contrapponendo così il carisma della vita consacrata all'Istituzione gerarchica, e il profetismo dei religiosi alla missione dei vescovi o allo stesso carattere profetico della vocazione laicale.

Queste tendenze o atteggiamenti non trovano giustificazione possibile in una retta ecclesiologia della vita religiosa. Sono invece in chiara contraddizione con la natura stessa della vita consacrata, che è vita di comunione e di unità. Non rispondono neanche allo spirito dei Fondatori che hanno avuto sempre come criterio sicuro «sentire Ecclesiam» e «sentire cum Ecclesia», attuando in perfetta comunione con i loro pastori, né s'inquadrano in una retta concezione della missione apostolica dei religiosi, che non può essere altra che la costruzione e estensione del Regno in una prospettiva di unità ecclesiale.

 




Precedente - Successivo

Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License