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Ioannes Paulus PP. II
Dies Domini

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  • I – Dies Domini - La celebrazione dell'opera del Creatore
    • «Ricordare» per «santificare»
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«Ricordare» per «santificare»

 

16. Il comandamento del Decalogo con cui Dio impone l'osservanza del sabato ha, nel Libro dell'Esodo, una formulazione caratteristica: «Ricordati del giorno di sabato per santificarlo» (20, 8). E più oltre il testo ispirato ne la motivazione richiamando l'opera di Dio: «perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perché il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro» (v. 11). Prima di imporre qualcosa da fare, il comandamento segnala qualcosa da ricordare. Invita a risvegliare la memoria di quella grande e fondamentale opera di Dio che è la creazione. E memoria che deve animare tutta la vita religiosa dell'uomo, per confluire poi nel giorno in cui l'uomo è chiamato a riposare. Il riposo assume così una tipica valenza sacra: il fedele è invitato a riposare non solo come Dio ha riposato, ma a riposare nel Signore, riportando a lui tutta la creazione, nella lode, nel rendimento di grazie, nell'intimità filiale e nell'amicizia sponsale.

 

17. Il tema del «ricordo» delle meraviglie compiute da Dio, in rapporto al riposo sabbatico, emerge anche nel testo del Deuteronomio (5, 12-15), dove il fondamento del precetto è colto non tanto nell'opera della creazione, quanto in quella della liberazione operata da Dio nell'Esodo: «Ricordati che sei stato schiavo nel paese d'Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire di con mano potente e braccio teso; perciò il Signore tuo Dio ti ordina di osservare il giorno di sabato» (Dt 5, 15).

Questa formulazione appare complementare alla precedente: considerate insieme, esse svelano il senso del «giorno del Signore» all'interno di una prospettiva unitaria di teologia della creazione e della salvezza. Il contenuto del precetto non è dunque primariamente una qualunque interruzione del lavoro, ma la celebrazione delle meraviglie operate da Dio.

Nella misura in cui questo «ricordo», colmo di gratitudine e di lode verso Dio, è vivo, il riposo dell'uomo, nel giorno del Signore, assume il suo pieno significato. Con esso, l'uomo entra nella dimensione del «riposo» di Dio e ne partecipa profondamente, diventando così capace di provare un fremito di quella gioia che il Creatore stesso provò dopo la creazione, vedendo che tutto quello che aveva fatto «era cosa molto buona» (Gn 1, 31).

 




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