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Ioannes Paulus PP. II
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Cristo parla con i giovani

 

2. Queste parole, scritte un tempo dall'apostolo Pietro alla prima generazione cristiana, sono in rapporto con tutto il Vangelo di Gesù Cristo. Avvertiremo questo rapporto in modo forse più distinto, quando mediteremo il colloquio di Cristo col giovane, riferito dagli evangelisti (cfr. Mc 10,17-22; Mt 19,16-22; Lc 18,18-23). Tra i molti testi biblici è questo prima di tutto che merita di essere qui ricordato.

Alla domanda: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?», Gesù risponde prima con la domanda: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo». Poi continua dicendo: «Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre» (Mc 10,17-19). Con queste parole Gesù ricorda al suo interlocutore alcuni dei comandamenti del Decalogo.

Ma la conversazione non finisce qui. Il giovane, infatti, afferma: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora - scrive l'evangelista - «Gesù, fissatolo, lo amò» e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi» (Mc 10,20s).

A questo punto cambia il clima dell'incontro. L'evangelista scrive che il giovane «rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni» (Mc 10,22).

Ci sono ancora altri passi nei Vangeli, in cui Gesù di Nazareth incontra i giovani - particolarmente suggestive sono le due risurrezioni: quella della figlia di Giairo (cfr. Lc 8,49-56) e quella del figlio della vedova di Naim (cfr. Lc 7,11-17) -; tuttavia, possiamo ammettere senz'altro che il colloquio sopra ricordato è l'incontro più completo e più ricco di contenuto. Si può anche dire che esso ha carattere più universale e ultratemporale, e cioè che vale, in un certo senso, costantemente e continuamente, attraverso i secoli e le generazioni. Cristo parla così con un giovane, con un ragazzo o una ragazza: conversa in diversi luoghi della terra, in mezzo alle diverse nazioni, razze e culture. Ognuno di voi in questo colloquio è un suo potenziale interlocutore.

Al tempo stesso, tutti gli elementi della descrizione e tutte le parole, dette in quella conversazione da ambedue le parti, hanno un significato quanto mai essenziale, possiedono un loro peso specifico. Si può dire che queste parole contengano una verità particolarmente profonda sull'uomo in genere e, soprattutto, la verità sulla giovinezza umana. Esse sono davvero importanti per i giovani.

Permettete, perciò, che in linea di massima io colleghi la mia riflessione nella presente lettera con questo incontro e con questo testo evangelico. Forse in tal modo sarà più facile per voi sviluppare il proprio colloquio con Cristo: un colloquio che è d'importanza fondamentale ed essenziale per un giovane.

 




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