Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Scritti pubblicistici
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Parte prima Articoli de La Divina Provvidenza

1905

19. A Roveredo (Grigioni) dopo le feste.acapo. Anno XII, n. 7, luglio 1905, pp. 106-108

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A Roveredo (Grigionidopo le feste
Anno XII, n. 7, luglio 1905, pp. 106-108. Attribuito.
Bisogna confessare che le nostre feste cinquantenarie di Roveredo20 riuscirono veramente splendide sì per il numero come per l’importanza delle persone che vi intervennero. Ma ciò che più importa si è che in esse si formularono utili deliberati per l’avvenire morale ed economico del collegio stesso e delle altre opere ivi esistenti. Infatti il rev‹eren›do superiore d‹on› Luigi fece noto - 559 -ai convenuti quale sia la sua intenzione, quale il suo scopo nel mantenervi quell’istituto di educazione.
Questo istitutodisse egli — sorse in questa libera terra de’ Grigioni allorquando nella vicina ‹del› Ticino erasi, con draconiane leggi, soppresso l’insegnamento privato e religioso. Il bene che esso fece è a voi tutti noto, poiché quanti qui siete convenuti, antichi alunni, avete ad esso attinta quella seria e forte educazione che tanto vi onora e che certo vale più di ogni mio elogio. E però, quantunque a nostri giorni non militi più il fine primo della sua fondazione, poiché anche sul limitrofo Ticino, abolite le ingiuste leggi, sorsero e fiorirono numerosi collegi degni della più alta stima e della simpatia di tutti i buoni, tuttavia sembrami che nelle vostre valli sia necessario continui l’opera sua l’Istituto Sant’Anna. Mio vivo desiderio, come già altre volte dissi, è che cotesto istituto accolga i figli del popolo, impartisca sana e soda educazione ai figli dei meno abbienti, che esso sia diretto [107] con modi democratici e famigliari. Ed è per questo che si è ridotta la pensione a modico prezzo, quantunque il vitto siavi sano ed abbondante per tutti, come per tutti uguali l’istruzione e l’educazione.
Ora per mantenere florido e prosperoso il collegio, oltre al personale insegnante, fa d’uopo che vi concorrano tutti i buoni che amano questa istituzione, inviando alunni convittori in maggior numero possibile, sicuri che in esso vi riceveranno quella sana, seria e — ciò che più valecristiana educazione che sola è atta a formare uomini onesti ed integerrimi cittadini.
Nel collegio sorgerà una scuola agricola con i metodi non mai abbastanza lodati del Solari e di monsignor G‹iovanni› Bonsignori. Pochi anni ancora e questa vostra amena valle, o roveredani, sarà percorsa dalla ferrovia elettrica e molti saranno i forestieri che la visiteranno. Fate in modo che i loro occhi, prima di mirare le ardue vette dei vostri monti, abbiano ad allietarsi alla vista di una ridente campagna, di verdeggianti prati e di lussureggianti vigneti. Qui sul vostro suolo, nella vostra libera terra, troverete migliore fortuna che all’estero dove il più - 560 -delle volte, nella speranza di fallaci risorse, trova l’infelice emigrato la sua rovina morale e materiale.
Ecco quanto mi parve utile manifestarvi in questo lieto e caro convegno. È inutile che io spenda parole per raccomandarvi l’ospizio-ricovero. La sua importanza l’avete ora udita dalla calda e viva parola dell’egregio dottor Antognini, al quale siamo gratissimi per l’opera sua indefessa. Che vi dirò della stampa e del giornale che, ben diretto, reca tanto giovamento ai nostri interessi morali e materiali?21 Continuino i collaboratori nell’opera intrapresa, difendendo la religione dagli errori degli empi e le istituzioni dagli attacchi inconsulti di gente gretta e maligna. Iddio benedirà l’opera vostra e degnamente vi premierà.
Io termino con un plauso a tutti i presenti e a quelli che, assenti, con telegrammi e lettere vollero a noi unirsi nella giocondità di questi giorni. Ringrazio ben di cuore tutti quelli che ci hanno aiutato e ci aiutano nella modesta nostra opera. Sopra di tutti invoco le celesti benedizioni [108] perché sempre più si mostrino zelanti nell’operare il bene venendo in aiuto colle loro fatiche al benessere religioso ed economico della famiglia e della società.
Una salva di applausi chiuse l’affettuoso discorso del direttore, al quale auguriamo da Dio il coronamento di tutti i suoi voti.
D‹on› Giacomo Mantecca




p. 558
20
Cfr. Anniversario a Roveredo, p. 544.


p. 560
21
Riferimento al settimanale Il San Bernardino, fondato a Roveredo nel 1893, la cui tipografia da gennaio 1899 era gestita dalle Figlie di santa Maria della Provvidenza.


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