Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Ricordini S. Zita
Lettura del testo

Ricordini di santa Zita (1888-1890)

Considerazione XIX. Il tesoro nascosto

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Considerazione XIX.
Il tesoro nascosto
[73]Rappresentati l’uomo evangelico che sapendo in un campo essere il tesoro nascosto vende ogni suo avere per comperar quel campo.

Mi metto alla santa presenza di Dio e dirò: « Padre nostro etc., Ave, Maria... Gloria al Padre etc. ».

1. Considera che certissimamente il tesoro nascosto è134 nella casa in cui tu dimori. Poni attenzione diligente in quel locale di cucina e tien pulite le muraglie, il pavimento, pulito il vasellame, ben custodito il fuoco. Poni attenzione allo assesto delle camere de’ tuoi padroni: entra con rispettoso concetto, adopera in fretta per compier ivi i servigi tuoi e poi n’esci e - 233 -ripassa per la camera tua per rivedere se ivi tutto è sì ben disposto, che altri vedendo [74] possano dire: « Ecco il buon segno di una domestica modello ». Eppoi risali fino al solaio ed al legnaio e tien tutto ordinato, e ridiscendi fino alla cantina e scorgi se entro è uopo di mondezza allo intorno. Tu il sai che la donna forte tanto lodata dal Signore è quella che s’adopera così a ben accudire al dover suo come io ti ho descritto.
2. Ma per riuscire perfettamente in questo vuolsi, oltre alla attenzion della mente, anche l’applicazion del cuore. Il cuore è il centro della vita fisica e il cuore è il centro della vita morale. Tutti vogliono il cuore. Iddio, che ne è cacciatore appassionato, non fa che sclamare: « Io ho brama dei cuori umani »; il cuore è tutto per Iddio e per gli uomini: insiem colla mente han bisogno del cuore. [75] Epperò è bisogno che tu abbia cuore per i tuoi doveri di casa, che con cuore trascorra da luogo a luogo, che di gran cuore tu ti applichi a diversi uffici. Il Signore dice: « Dammi il cuor tuo che io ti dono il mio »135. E gli uomini del mondo aggiungono a te: « Mostrati affezionata di cuore e sincera, che136 la casa mia e per poco il cuor mio io l’affido a te ».
3. Considera ora che tu operando sol questo, tu raggiungi la tua perfezione cristiana, tu ti incontri con quell’angelo celeste che ha nome santità: insomma ti sei rintracciata quel tesoro di virtù che è l’ammissione al paradiso di merito in terra, che ti prepara al paradiso di gloria in cielo. Quella donna evangelica che rintracciando trovò la perla preziosa fece festa grande e rallegrò tutti. E tu moverai festa e tripudio in cuor tuo, e tu avrai rallegrato tutti [76] di137 casa che ti osservano: sarai salutata quasi ruota che movendosi regolarmente nel suo perno mette in movimento138 le macchine minori di un edificio. Tu piacerai altamente a Dio ed agli angeli suoi.
- 234 - Orazione
Eccolo il tesor mio, è la mia santità: e questo tesoro io lo scavo di leggeri nella casa del cuor mio e lo trovo nel retto adempimento del dover mio. Deh, perché non m’affretto in quest’opera santa! Porgetemi l’aiuto vostro, o Dio.
Madre del santo amore, Maria santissima, siatemi d’accanto.
Dopo la meditazione
Prenderò qualche buona risoluzione...
Ringrazierò il Signore dei lumi che mi ha dati nella presente meditazione e lo pregherò a darmi grazia di mettere in pratica le prese risoluzioni.




p. 232
134
Originale: è /nel locale/.


p. 233
135
Cfr. Pr 23, 26.


136
Originale: che il /cuor mio/.


137
Originale: tutti [76] tutti di.


138
Originale: movimento /l’edi‹ficio›/; probabilmente: opificio, anche per l’occorrenza seguente.


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