Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Regolamento Serve Povere 1886
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REGOLAMENTO PER L'ISTITUTO DI SERVE POVERE IN COMO

I SCHEMA DI PROGRAMMA PER UN ISTITUTO DI SERVE POVERE SOTTO GLI AUSPICI DI S. ZITA IN COMO

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I

SCHEMA DI PROGRAMMA PER UN ISTITUTO DI SERVE POVERE

SOTTO GLI AUSPICI DI S. ZITA1 IN COMO

 

1. [1]Lo istituto si dice delle serve povere, perché ricovera le figlie del popolo, le quali abbisognano di un appoggio morale e materiale dallo impiego e dalla carità cristiana.

E vi s'aggiunge: sotto gli auspici di S. Zita, per indicare che le serve povere come eleggono a loro patrona la eroica serva di Lucca, così ne vogliono imitare i begli esempi di laboriosità, di purezza, di abnegazione.

2. Lo istituto educa le allieve per un tempo indeterminato finché, ammaestrate negli uffici del leggere, dello scrivere, del tenere un conto domestico e rese capaci di regolare una casa, di ammannire la cucina, di coltivare un orticello, possano poi con buoni insegnamenti di costumatezza prestare abilmente il proprio servizio in casa delle famiglie agiate che di loro abbisognano.

3. E dimorando elleno, la direzione dello istituto ne prende tuttavia cura e ne assume informazioni e di tempo in tempo le aduna in conferenza, finché ben meritandone con la savia condotta saranno assunte quasi in figlie adottive dello istituto medesimo.

4. E così una figlia, infermando per qualche tempo, sarà ricevuta in cura nella casa, corrispondendo ella, se può, una lira al giorno.

L'istituto poi, [2]a piacimento dei signori padroni, manderà temporaneamente ed in surrogazione altra figlia dello istituto.

5. Quando poi una serva povera, per impedimento di età o di malattia duratura ovvero di altra grave causa, non possa- 8 - continuare il servizio, potrà esser ricevuta nello istituto, sua vita natural durante, purché vi rechi un frutto discreto dei suoi risparmi.

6. Si ricevono nello istituto quelle figlie che, essendo di sana costituzione, di buon volere, di ingegno atto, hanno almeno anni dodici di età e sono presentate dai parenti o tutori con oblazione almeno di lire cinquanta, se è possibile.

7. La proprietà e la direzione dello istituto si assume dal sacerdote Luigi Guanella in concorso delle figlie2 del ritiro in Pianello Lario.

8. Questo schema di programma, serbando le basi ivi tracciate, prenderà poi svolgimento a seconda delle circostanze. Intanto un modo pratico e facile per cooperare da molti in questa fondazione è accennato all'articolo XXIV nel libretto che ha per titolo Il montanaro. Strenna valtellinese3 e che qui si unisce.





p. 7
1 S. Zita (1218-1278) visse a Lucca. Durante tutta la vita prestò servizio presso una famiglia nobile; per questo è invocata come patrona delle domestiche.



p. 8
2 Questo piccolo gruppo di religiose, radunate dal parroco di Pianello Lario (Como) don Carlo Coppini (1827-1881) e chiamate Orsoline, nel 1872 con il consenso del vescovo diocesano aveva aperto in paese un ospizio in favore di orfanelle e di anziani bisognosi. Alla morte del Coppini, don Luigi Guanella, oltre alla cura della parrocchia di Pianello Lario, aveva assunto la direzione delle religiose e dell'ospizio e nel 1886 affidò a loro questa orima filiale nella città di Como.



3 Don Guanella scrisse l'opuscolo Il montanaro. Strenna valtellinese (Milano, Tipografia Eusebiana, 1886; pp. 71) per ricordare le vittime della disastrosa alluvione, che colpì i paesi di Tartano e Talamona in Valtellina nella notte tra il 27 e il 28 settembre 1885, e per richiamare i valori umani, morali e religiosi delle popolazioni montanare. Nell'articolo XXIV del libretto, l'A. suggeriva ai lettori di contribuire alle necessità dell'Istituto delle Server povere con l'acquisto di copie dei suoi scritti ascetici e agiografici, pubblicati negli anni precedenti e di cui si accingeva a fare la ristampa.



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