Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Regolamento interno - F. s. C. - 1899
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REGOLAMENTO INTERNO DEI FIGLI DEL SACRO CUORE NELLA CASA DIVINA PROVVIDENZA (1899)

Sezione prima DEL GOVERNO DELLA CASA DELLA DIVINA PROVVIDENZA

I. REGOLE GENERALI

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Sezione prima

DEL GOVERNO

DELLA CASA DELLA DIVINA PROVVIDENZA

 

I.

REGOLE GENERALI

 

[5]Si premettono regole di indirizzo generale, 1) ai membri tutti della casa, 2) ai superiori in genere della stessa.- 968 -

1. Or quanto ai membri in generale, seguano essi le norme seguenti.

a) si considerino e si amino tutti come fratelli e membri di una sola famiglia.

b) [6]Il vero superiore della famiglia è il Signore provvidente.

c) Il superiore <generale> ed i superiori della casa rappresentano Dio e sono semplici istrumenti della divina Provvidenza.

d) Però come nelle arnie delle formiche e delle api ha chi comanda e chi obbedisce e tutti quei vermiciattoli lavorano indefessi, così con ogni fermo proposito superiori e dipendenti lavorano con forza, come fossero soli in provvedersi, e insieme lavorano con tal fiducia nella divina Provvidenza, da dover tutto attendere dalla medesima e niente da se stessi.

e) I ricoverati della casa, come pulcini della passera o come figli della colomba, devono gridare continuamente a Dio con buono spirito di preghiera di bocca e di mente, di modo che nella casa continua[7] risuoni la lode del Signore.

f) All'offesa di Dio si fa guerra da tutti.

Tutti devono dire: «Morire, ma non peccare».

g) Devono coll'esercizio continuo di atti buoni acquistarsi l'abito del ben operare e soprattutto di una intenzione retta in ogni azione della vita.

h) Il Signore è padre così generoso che dona il cuor suo alle povere creature che il loro cuore, per altro al povero, gli donano.

In questo sta la forza del principio e del progresso delle opere nella Casa della divina Provvidenza.

I superiori non si stanchino dal ripeterlo ed i dipendenti dal sentirselo ripetere.

i) Con queste massime nella mente e nel cuore, tutti i membri della casa devono essere lieti in cuor loro e devono saperlo far intendere[8] a tutti, che come figli della divina Provvidenza ne godono e ringraziano la bontà del Signore.

l) Ma devono poi riflettere che, seguaci di Gesù povero e tribolato, devono ancor essi con spirito di fede, di speranza, di carità, sostenere coraggiosi il peso della povertà e - 969 -della tribolazione in ogni giorno e ad ogni incontro nella vita.

m) Le tribolazioni e le consolazioni si avvicendano nella vita.

Bisogna amare le tribolazioni per essere poi meritevoli delle consolazioni nella prosperità della casa.

n) si studi l'indole e la storia delle grandiose opere del Cottolengo, del Bosco e simili ed allo indirizzo di quelli ognuno conformi con sicurezza lo spirito proprio.

o) Entrando, i figli della divina Provvidenza portino quanto possiedono delle[9] sostanze o dell'ingegno proprio, perché nessuno che ha del proprio deve vivere di quello d'altrui.

p) Sarà specialmente benedetta la casa, quando tutti e ciascuno dei membri della stessa saranno specialmente intenti, quasi formiche laboriose, per procurare il benessere morale, spirituale ed economico della casa stessa.

q) Ciascuno dimori nell'istituzione con rispetto e con amore, come nella casa di Dio.

r) Onde il primo studio dei superiori e di ognuno è di sbandire ogni riguardo umano e ricevere sol quelli e tutti quelli che la divina Provvidenza fa intendere di volere, né altrimenti giammai.

s) E siccome la divina Provvidenza è buona e potente madre, così ognun cerchi di seguirne i sentieri che addita, perché il non continuare[10] il cammino sarebbe come ritornare indietro.

Ora non è atto al regno dei cieli, dice Gesù Cristo, colui che, posta mano all'aratro, guarda indietro e s'arresta1. Però bisogna supplicare Dio ad aumentar la fede sempre e guardarci contro il pericolo delle umane prudenze.

t) La Casa della divina Provvidenza abbraccia oggidì sette famiglie o sette classi distinte di persone.

Ogni classe può crescere in grande famiglia e potrebbe dar luogo a sette o più grandi compartimenti, per ricoverare in maggior numero gli indigenti che tuttodì crescono per l'irrompere- 970 - del guasto sociale ed a motivo del copioso monopolio delle industrie.

u) Sotto questo rapporto, la istituzione della casa potrebbe essere chiamata, come se n'ha indizio, a[11] curare direttamente o indirettamente la vera prosperità dell'industria, che è soprattutto nella fede e nell'esercizio della cristiana carità.





p. 969
1 Cfr. Lc 9, 62.



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