Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Regolamento interno - F. s. C. - 1899
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REGOLAMENTO INTERNO DEI FIGLI DEL SACRO CUORE NELLA CASA DIVINA PROVVIDENZA (1899)

Sezione prima DEL GOVERNO DELLA CASA DELLA DIVINA PROVVIDENZA

XIII. DEL SACERDOTE ASSISTENTE AGLI STUDI

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XIII.

DEL SACERDOTE ASSISTENTE AGLI STUDI

 

Il superiore generale delega un sacerdote assistente agli studi. Le attitudini sono le seguenti.

a) Deve essere chiamato a ciò da speciale inclinazione;

b) deve avere ingegno capace;

c) e volontà ferma per ben riuscire.

d) Si ha da attenere ai bisogni ed all'indole della casa, che è di istruire sempre con metodo pratico[71] dell'esempio, attenendosi allo svolgimento netto dei principi più essenziali e lasciando all'ingegno ed alla volontà del discente di proseguire. Deve saper insegnare preparando le proprie lezioni. E chi sa leggere deve poter imparare con apprendere ogni giorno praticamente una linea di utile scienza.- 996 -

e) In ogni bimestre eseguisce le prove scritte ed orali di esame.

f) Eccita fra gli scolari quanto è possibile l'emulazione.

g) Pone per norma che nessun abbia ad abbandonarsi alle letture, prima che abbia ben compiuti i compiti scolastici.

h) E nell'accondiscendere di poi alle letture, si attiene al detto: «Timeo lectorem unius libri».

I pochi libri che si approfondiscono sieno ben sicuri come nel buon gusto[72] della letteratura, così nella santità degli insegnamenti.

i) Curi di sorvegliare la lettura di autori profani benché classici ed anche corretti.

l) Come gli scolari sono pochi, l'insegnante attenda a non progredire alle lezioni superiori se prima tutti ed ogni scolaro non ha ben appreso le lezioni di base.

m) Convochi spesso a conferenza gl'insegnanti subalterni e loro porga utili indirizzi per il profitto e per la moralità degli studi.

n) Nello svolgimento dei compiti ed in ogni miglior modo studi l'indole e la capacità dei giovani per saperli utilmente impiegare a suo tempo.

o) Non sforzi troppo la memoria e l'ingegno degli scolari.

p) Si faccia più amare che temere.

q) Abbia compatimento a quelli[73] che, di minor salute e di ingegno scarso, non possono stare al pari degli altri.

r) Con questi faccia usar la carità di più lezioni di ripetizione.

s) E s'adatti a restringere le materie d'insegnamento.

t) Il direttore degli studi sorveglia tutti gli studi tanto elementari che ginnasiali o filosofici e teologici.

Per gli studi minori per altro può nominare un aiutante col permesso del superiore generale.

u) Conduce lo studio colla pietà sempre.

v) In occasione di esame qualsiasi permette taluna pratica divota in apparecchio.

Gli studi in uso oggidì, oltre le cinque classi elementari, sono i seguenti.

g) Ginnasio inferiore.- 997 -

b) Ginnasio superiore.

c) Rudimenti di filosofia.

d) [74]Primi rudimenti di teologia.

e) Gli studi indicati si compiono mercé di corsi accelerati. Gli scolari si concentrano in un numero minore di classe, distinte queste in periodi, in modo che in breve possano profittare.

f) A tale scopo conferisce lo stato degli studenti che, essendo per lo più di età avanzata e di discreta intelligenza congiunta a più ferma volontà, maggiormente affrettano i corsi di studio.

g) Aggiungesi la qualità degli insegnanti, i quali sono guidati da spirito di soavità e di sacrificio.

h) Ed insieme il metodo di insegnamento, che dev'essere affatto familiare e attenersi alle nozioni più ovvie ed allo svolgimento più facile delle materie.

i) Gli insegnanti nelle materie[75] e nei corsi suaccennati è da desiderare che sieno maestri muniti di patente, come per lo più fin qui.

Ma vi si aggiunge l'aiuto degli insegnanti allevati nella casa che, quantunque non muniti di diploma, ottengono buoni risultati mercé la fermezza di proposito nello studio e nell'applicazione.

I maestri devono volta per volta disporre le proprie lezioni ed in ogni giorno far penetrare la lezione disposta nella mente degli scolari.

Il medesimo metodo è da usare in ogni periodo di studio.

Nelle materie delicate di filosofia e nelle sacre di teologia è bene che si attengano non solo alla dottrina pura di S. Tommaso, ma che non escano dall'ordine e dalle parole tecniche proprie del testo che il superiore generale adotta.

[76]Le scuole così avviate son poi certamente anno per anno da perfezionare.

Si desidera vivamente che gli ordinari dei luoghi porgano a loro volta la carità del proprio indirizzo.

E dove i nostri allievi fossero accettati come esterni o come interni nei loro seminari, sarebbe da profittarne, quando insieme non sia manifesto il pericolo che gli allievi prendano altra strada - 998 -ovvero che troppo difficilmente apprendano poi l'indirizzo e lo spirito della casa.

Non si concedono vacanze da studio, se non in casi eccezionali. Nulla dies sine linea, anche nelle stagioni e nelle circostanze non molto favorevoli allo studio.


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