Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Regolamento interno F. s. M. P. - 1899
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REGOLAMENTO INTERNO DELLA CASA DI SANTA MARIA DELLA PROVVIDENZA IN COMO (1899)

Parte seconda. DELLE DIREZIONI MEDIATE O SECONDARIE

Articolo XI. DELLE DIVERSE ASSISTENTI ALLE VARIE CLASSI DI PERSONE

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Articolo XI.

DELLE DIVERSE ASSISTENTI

ALLE VARIE CLASSI DI PERSONE

 

A seconda della condizione varia di persone, di stato, di età, son da ordinare i comparti delle persone.

I comparti principali sono i seguenti:

1) delle suore,

2) delle novizie,

3) delle orfanelle,

4) delle pensionanti,

5) delle "buone figlie',

6) delle vecchie croniche,

7) delle ammalate,

8) delle operaie ai lavori esterni.

1. Or quanto alle suore in genere, vengono assistite

a) dalla superiora generale e dalle suore del[69] Consiglio superiore della casa madre e del Consiglio inferiore delle case succursali.- 298 -

b) Il sacerdote cappellano s'attiene alla cura spirituale.

c) L'assistenza delle persone sullodate è assistenza di forma generale, di un sistema confidenziale e tutto di famiglia religiosa.

d) L'assistenza riguarda specialmente i bisogni temporali e gli spirituali in relazione all'indirizzo esterno ed al buon esempio della congregazione.

e) L'indirizzo è sempre proprio di sorelle maggiori a minori, sorelle che fra loro si ammoniscono e si corrispondono con affetti patriarcali di famiglia religiosa.

2. L'assistenza alle novizie e alle postulanti si fa

a) dalla loro maestra in modo speciale;

b) in modo secondario da tutte e da ogni singola suora del Consiglio superiore.

c) Lo stesso si fa nelle case succursali dal Consiglio inferiore.

d) Ma per quanto si può le loro correzioni e avvisi si fanno pervenire pel canale della maestra loro.

e) L'assistenza alle novizie è tutta di soavità e di forza nel medesimo tempo, onde crescano a virtù seria e ad opere utili.

3. L'assistenza alle orfanelle si fa

a) dalla maestra loro di studio, di lavoro, di disciplina;

b) si fa con pieno e perfetto accordo di zelo e di carità.

c) Le suore è bene che volgano uno sguardo generale ed anche parziale all'educazione e[70] alla condotta delle singole e che riferiscano in proposito.

d) Nell'educazione dell'orfanelle è da guardarsi dallo scoglio d'un zelo indiscreto, che troppo pretende, e da un senso di compassione e di sensibilità, che produce caratteri molli e snervati.

Le suore inclinano più facilmente a questo secondo difetto.

e) Le orfanelle sono da educare secondo lo stato di loro condizione e non elevarle a carriere alte.

f) S'attenda per farne delle buone massaie e delle buone figlie del popolo.

g) Si guardino dal vizio dell'ambizione, delle tenerezze sensibili, - 299 -dei capricci e da simili difetti propri del sesso e dell'età loro.

h) Ai parenti si mostrino poche volte, molto più se sono parenti poco opportuni.

i) Talvolta non sono punto da ammettersi parenti o conoscenti che si sa tornare di pericolo.

4. Le assistenze alle pensionanti

a) devono essere sovrattutto assistenze di carità pei loro bisogni temporali e spirituali;

b) bisogna assisterle non in qualità di superiore, ma di serve umili.

c) Una suora è specialmente delegata a ciò dal Consiglio superiore.

d) Le assistenze alle pensionanti sono da fare con molto criterio a seconda dell'età, delle condizioni e dei caratteri delle persone.

e) Dove non è colpa morale, molto è da perdonare.

f) E dove è colpa, purché non grave e scandalosa, molto è da condonare, rispetto alla qualità[71] di persone che vengono dal mondo.

g) Nelle colpe morali per altro sono da avvisare caritatevolmente, perché è obbligo e perché non ne perda il decoro della religione e della casa.

h) Non è mancanza di civiltà e zelo indiscreto pretendere il dovuto rispetto al culto sacro e alla morale santa.

i) La diaria od il patrimonio o le qualità di titolo non devono né possono dispensare da questi doveri di religione.

l) Nondimeno, se è vero che la verità non è mai da simulare, è pur vero che non è sempre opportuno manifestare la stessa verità.

m) La casa sarà molto prosperata, se ha cura diligente dei poveri e delle persone pur anche nobili e decadute, ma che sono per profittare dello indirizzo morale della casa stessa.

n) Non son troppo da scemare le borse, benché dice S. Teresa che strappar elemosina dai ricchi sia buon opera che salva - 300 -le anime, perché è scritto che l'elemosina ottiene il perdono delle colpe13.

o) Sovrattutto è da osservare prudenza in materia di trattamento.

Chi vuol beneficare, lo faccia in vita, perché val più una candela dinanzi a rischiarare il cammino che due di dietro.

p) Si preghi il Signore, si confidi nella sua bontà, si porgano inviti soavi e non troppo pressanti e poi si rimetta in mano al Signore il buon esito delle persone e case tutte.

5. Quanto all'assistenza delle "buone figlie" si consideri

a) che sono degne d'alta commiserazione;

b) [72]che i loro atti sono per lo più privi di responsabilità;

c) che sono d'educare materialmente come un agnello.

d) La loro assistente è una o più suore designate dal Consiglio superiore.

e) Le medesime suore non sono sempre a lasciarsi in quell'ufficio, perché non abbiano ad intisichire nella mente e nel corpo.

Si fa eccezione per quelle che in tal ufficio trovano intiera la loro soddisfazione.

f) Un'assistente superiore porge indirizzo unico ad altre suore e persone aiutanti seguono in aiuto all'indirizzo suddetto.

g) Il libretto, edito dalla tipografia della casa, Pro idiotis14 è da leggere;

h) e potendo è da completare con qualche aggiunta pratica e con lo insegnamento almeno di poche lezioni pratiche di un maestro edotto.

i) Più che insegnamenti teoretici, si raccomanda poi lo zelo d'un cuore pieno di carità vigile, industriosa, materna.- 301 -

l) I bisogni degli infelici sono più da indovinare dallo affetto del cuore che da studio speculativo della mente.

6. L'assistente delle vecchie croniche dev'essere

a) una suora d'età provetta, atta a conoscere i molteplici bisogni di persona cronica, prudente per distinguere quanto convenga concedere e quanto convenga negare;

b) dev'essere più che assistente, compagna e sorella;

c) incoraggi alla sofferenza ed alle speranze maggiormente[73] celesti che terrestri e le tenga ben preparate allo estremo passaggio.

d) L'assistente porga di tempo in tempo invito alle suore del Consiglio superiore, perché visitino e consolino con carità le sofferenti.

e) Un regaluccio mangereccio e un sorriso amorevole conforta per un pezzo il cuore delle tribulate.

7. L'assistenza alle ammalate

a) si fa da suora specialmente assegnata e che in tale ufficio abbia speciale inclinazione.

b) Le ammalate devono avere assistenza continua di giorno e di notte.

Se gravi, son da assistere ad ogni quarto d'ora.

c) Son da munire il più spesso, secondo il consiglio del confessore, del conforto dei santi Sacramenti.

d) Si accontentano i loro ragionevoli bisogni meglio e il più spesso possibile.

e) In argomento della cura in generale si raccomanda il bel libretto La suora al letto delle inferme.

f) Un manoscritto è pur in casa, degno d'essere riprodotto a stampa, del parroco Zaccaria.

 Vi si dovrebbero aggiungere pochi articoli pratici, relativi alla casa ed alle circostanze della stessa.

g) Alle malate giovano spesse e brevi parole di conforto spirituale nei loro patimenti.

8. Le operaie sono da assistere

a) da una suora che deve rispondere della loro condotta morale ed economica.- 302 -

b) Le figlie addette alla casa e che si adoperano[74] in qualità di operaie nei diversi stabilimenti non sono strettamente religiose né vi si recano in abito religioso, se non quando vi si recano in forma di assistenti e di regolatrici la disciplina e l'economia dei lavori.

c) In tal caso devono guardare alla giustizia ed alla carità.

Molto devono soccorrere e compatire alle condizioni dei poveri del popolo.

d) Possono e devono con prudenza esercitare un'azione cattolica importantissima negli individui e nella società.

e) Da pezza industriali di credito fanno domanda, perché loro si invii personale di sorveglianza e da lavoro; ma si richiederebbe su ciò il soccorso dei parroci e un accordo firmato e ben studiato, per non andare incontro a gravi inconvenienti.

f) Sarebbe soprattutto desiderabile che persone di testa e di cuore studiassero la grave questione per risolverne in meglio.

g) Intanto è da inserire vivo vivo sul cuor delle operaie che la loro azione ha il valore di missione importante dinanzi a Dio, alle anime, alla società.

h) Son però da incoraggiare con buone parole di aiuto morale, con pratiche di aiuto spirituale, con qualche premio di sussidio corporale, affinché le buone operaie in un tempo opportuno possano avere un peculio.

i) Ma è da guardarsi che su quel peculio non abbiano a fissare troppo tenace lo sguardo ed a farvi intorno pensieri di divagazione.

l) Di tempo in tempo convien recarsi sul luogo[75] del lavoro e averne minute informazioni.

m) Si devono curare i momenti della partenza e dello arrivo dal lavoro per confortarle salutarmente.

n) Benché nella casa tutto sia carità e provvidenza, nondimeno carità e provvidenza è da serbare in pro di quelli che si esercitano in un lavoro specialmente assiduo, utile e faticoso.





p. 300
13 Cfr. Tb 4, 11.



14 La divina Provvidenza annunciò ripetute volte nel 1898 e 1899, come di imminente pubblicazione, questo libretto del professor Pietro Parise, amico di don Guanella, recante il titolo: Sull'educazione e istruzione dei frenastenici. A tutt'oggi si conosce però soltanto l'opera del professor Parise: Il manuale di ortofrenia per l'educazione dei fanciulli frenastenici o deficienti, Milano, Ulrico Hoepli editore, 1899, in cui vengono ripresi e fusi nell'insieme, quasi totalmente, gli articoli dello studioso, scritti per il periodico La divina Provvidenza e apparsi negli anni 1898 e 1899.



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