Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Regolamento interno - F. s. C. - 1899
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REGOLAMENTO INTERNO DEI FIGLI DEL SACRO CUORE NELLA CASA DIVINA PROVVIDENZA (1899)

Sezione seconda. DELLE DIREZIONI MEDIATE

IV. DEGLI ASSISTENTI ALL'INFERMERIA

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IV.

DEGLI ASSISTENTI ALL'INFERMERIA

 

L'infermeria si può ben dire la casa od ospizio di Dio, perché in essa si ricoverano i poveri infermi che sono le immagini più reali di Gesù Cristo.

Quanto all'infermeria, si deve notare 1) il locale, 2) i letti le lingerie, 3) le varie distribuzioni dei malati, 4) gli assistenti.

 1. Quanto al locale, dev'essere.

a) ampio e ben arieggiato.

b) [91]Si ventila al mattino e lungo il giorno quanto fa uopo, perché aria buona fa sangue buono.

c) Si mantiene ben scopato dalla polvere, dalle ragnatele e da ogni immondizia in genere.- 1004 -

2. I letti si estendono ad una regolare distanza.

a) Si usa la lettiera con materasso di elastico in ferro per quanto si può.

b) Si aggiunge un materasso di lana vegetale ed altro più o meno alto di lana animale.

c) Si usano coltrici e catalogne con una sopraccoperta uniforme e strapuntino ai piedi.

d) Si dispone un locale esposto al mezzogiorno per quelli che possono levarsi a certe ore del giorno.

e) Lingerie si usano secondo il bisogno.

S'abbia gran cura di non mischiare le lingerie dei malati affetti da mali attaccaticci.

f) [92]La guardaroba degli infermi sia specialmente provveduta.

3. Quanto alle distribuzioni dei malati, s'abbia cura per quanto si può.

a) che i fanciulli e i giovani e i vecchi abbiano compartimenti distinti;

b) che sieno specialmente separati quei malati che, per special gravezza di male o per difficoltà di carattere, riescono di soverchio peso.

c) Sovrattutto tengansi separati gli affetti da male contagioso.

d) Questi nemmeno si ricevono, finché non si abbia compartimento atto a ciò e sufficiente personale di assistenza.

4. Quanto agli assistenti, devono essere.

a) di un'età provetta;

b) di uno spirito di carità e di abnegazione, onde eglino stessi[93] sentano una speciale inclinazione e vocazione a tal ministero di pazienza e di merito.

c) Se i malati sono gravi, non devono abbandonarli nemmen per breve momento.

d) In tal caso si danno la muta i diversi assistenti.

e) Devono istruirsi sufficientemente per conoscere almeno alla generale le malattie e le cure delle stesse.

f) Devono tener dietro alle ordinazioni del medico.- 1005 -

g) Accontentano i poveri infermi, quanto è possibile, nel servizio di cibo e di bevanda.

h) Usano loro cordialità di modi e sensi di profondo compatimento.

i) Si regalano di qualche confortino con vero sentimento di carità.

l) Aggravando il male, raddoppiano[94] le cure di assistenza spirituale.

m) Li esortano alla frequenza dei Sacramenti almeno ottidua o quindicinale.

n) Quando la malattia si faccia grave, l'infermo non si abbandona mai e si chiamano per tempo replicatamente i sacerdoti della casa per l'opportuna assistenza.

o) I superiori ne danno avviso ai parenti.

p) In casa si fanno speciali preghiere per gli agonizzanti e per i morti di poi.

q) Per ogni defunto della casa si applicano le sante Comunioni del primo mattino.

Si applica pure la santa Messa per quanto è possibile all'altare privilegiato.

r) Si accompagnano sempre i funerali con un drappello dei nostri ricoverati.

s) [95]Nell'ottava dei defunti, in ogni anno si porgono speciali supplicazioni alla visita del cimitero.


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