Luigi Guanella: Opere edite e inedite
Luigi Guanella
Regolamento interno - F. s. C. - 1899
Lettura del testo

REGOLAMENTO INTERNO DEI FIGLI DEL SACRO CUORE NELLA CASA DIVINA PROVVIDENZA (1899)

Sezione terza. DELLE OPERE DI CULTO SACRO

VI. DELLE FESTIVITÀ ANNUE

«»

[- 1016 -]

VI.

DELLE FESTIVITÀ ANNUE

 

[121]Le festività cattoliche in terra son figura e pegno delle eterne solennità che si perpetueranno in paradiso.

Però la casa con giubilo di fede e di carità celebra.

 

a) tutte le feste domenicali e le solennità del Signore e della beata Vergine di precetto e di uso nella Chiesa nel corso di un anno.

b) Distingue le feste specialmente indulgenziate nella chiesa del sacro Cuore, a tenore dell'indulto pontificio che si ha nell'archivio della casa.

c) Le maggiori solennità dell'immacolata, del santo Natale, - 1017 -della Pentecoste, del Corpus Domini, dell'Assunzione, dei Santi e dei Defunti si festeggiano con pratiche di novena e di ottava.

d) [122]Con pratiche di novena e di ottava si celebrano le feste della consacrazione della chiesa nella seconda domenica di Pasqua e la festa solenne del sacro Cuore nel venerdì dopo l'ottava del Corpus Domini.

e) Nella novena e nell'ottava di dette solennità da un sacerdote della casa e talvolta dai chierici si tiene in ogni sera un discorsetto.

Quando sia possibile, si profitta della carità di altro sacerdote benevolo alla casa.

f) Le solennità suddette si distinguono con apparato consueto della chiesa, col decoro maggiore delle sacre funzioni, col canto sacro più animato e simili.

g) E poiché nel tripudio maggiore dell'animo si può concedere un ristoro discreto anche al corpo, perciò nelle suddette solennità o in[123] occasione delle stesse, specie del Natale e della Pasqua, si tiene in casa a pro della stessa e dei concorrenti da fuori una modesta fiera di beneficenza e si allestisce l'albero del Natale. Al pranzo si aggiunge più del solito una pietanzuccia. Nel pomeriggio o nella sera si tiene un modesto trattenimento teatrale od accademico.

h) Raro s'invitano persone esterne al pranzo, perché non si crede opportuno almen per ora, stanti le gravi ristrettezze della casa stessa.

i) Oltre le suddette festività, si compiono con speciali pratiche i mesi dell'Immacolata, della santa Infanzia, della beata Vergine di Lourdes, di S. Giuseppe, del santo Volto, del mese mariano; distintissimo si celebra il mese del sacro Cuore; indi quello del prezioso Sangue,[124] della beata Vergine addolorata in settembre, del rosario e dell'angelo custode in ottobre, dei fedeli defunti nel novembre. In ogni sera dei suddetti mesi si tiene un discorsetto, per additare una pratica divota.

S'imparte poi la benedizione col Santissimo Sacramento.

l) I discorsetti devono essere semplici fervorini, in ognun dei quali deve spirare una virtù, devesi inculcare una massima buona e confermalrla con un esempio, onde anche - 1018 -i più semplici intendano e vi rimangano in molta contentezza di spirito.

m) Si trova conveniente che il direttore generale parli spesso per insinuare lo spirito della casa, che altri sacerdoti Figli del sacro Cuore si succedano con ordine di argomento e con varietà di forma.

n) Nel discorso si insinua con[125] zelo la frequenza ai santi Sacramenti e la divozione a Maria santissima.


«»

IntraText® (VA2) Copyright 1996-2016 EuloTech SRL
Copyright 2015 Nuove Frontiere Editrice - Vicolo Clementi 41 - 00148 Roma