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REGOLA DELLE FIGLIE DI SANTA MARIA DELLA PROVVIDENZA (1902) Parte prima. CARATTERE DELL'ISTITUTO Capo I. SCOPO DELLA CONGREGAZIONE |
Parte prima.
Capo I.
SCOPO DELLA CONGREGAZIONE
[3]La congregazione si pone sotto la protezione di Maria santissima, assumendo il nome di Figlie di santa Maria della Provvidenza, per indicare come tutte invochino e sperino, per intercessione della Vergine, dalla provvidenza di Dio, che a tutti provveda Questo titolo valga loro per esercitare una benefica influenza sul mondo credente e miscredente e per animarlo alla fede in Dio e alla carità verso il prossimo.
I. Principalissimo scopo della congregazione e delle persone che si sentono chiamate ad essa è la propria santificazione.
Le figlie della congregazione devono quindi porre ogni cura per non lasciarsi[4] sfuggire i mezzi e le occasioni, che Dio porge loro, di santificarsi e devono porre in cima ai loro pensieri ed ai loro affetti un vivissimo desiderio di crescere sempre più nell'amore di Dio.
Si sforzeranno di seguire Gesù Cristo nel sentiero della cristiana perfezione, mettendo in pratica i Consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza.
II. Riempite della carità di Gesù Cristo, le figlie potranno adoperarsi utilmente per la santificazione del prossimo, che è dopo la santificazione propria il fine più importante della congregazione.
Le Figlie di santa Maria della Provvidenza si propongono in secondo luogo di prestare al prossimo un aiuto spirituale e un aiuto corporale, dedicandosi più specialmente ai beniamini della divina Provvidenza, vale a dire alle persone più abbandonate e bisognose, perché in esse è più vivamente rappresentata la persona adorabile del divin Salvatore.- 330 -
La congregazione si propone quindi:
1) di assumere le figlie orfane o reiette[5] che abbiano compito i due anni almeno, per dar loro coll'alimento del corpo quello pure più importante dell'anima.
Le orfanelle si debbono considerare come inviate dalla provvidenza di Dio, quindi aversele care.
Si istruiscono nelle classi elementari e si addestrano ad un'arte o mestiere, che valga loro a guadagnarsi il proprio sostentamento nel corso della vita.
2) In case od in compartimenti separati le figlie della congregazione ricoverano giovani fatte, donne mature, purché bisognose, derelitte e di vita onesta.
3) Ricoverano e curano parimente donne vecchie, impotenti al lavoro o croniche, che nelle proprie famiglie non trovano appoggio.
4) In altre separate sezioni ricoverano figlie di scarsa intelligenza, sceme o quasi sceme, in pericolo di nuocere a sé od agli altri.
5) Si escludono le donne di mala vita ovvero quelle alienate di mente o che in qualunque modo sono di pericolo fisico o morale a chi le circonda.
6) [6]Come ufficio di carità secondario le Figlie di santa Maria si adoperano per l'impianto e la direzione di asili infantili.
7) Si applicano altresì all'impianto e alla direzione di oratori festivi femminili ed, all'opportunità, all'impianto e alla direzione di scuole serali, festive o professionali, per aiutare le figlie del popolo, come pure di scuole agricole ed esperimentali di agricoltura in aiuto ai poveri coltivatori dei campi.
8) Le figlie della congregazione, portando il glorioso titolo di santa Maria della Provvidenza1, debbono riconoscere sempre il duplice scopo della loro vocazione, vale a dire:
I) la santificazione propria;
II) la santificazione altrui; e tenersi strette fedelmente alla Regola del loro istituto, servendo con perfetta umiltà i poveri e i derelitti, per meritare l'approvazione e l'appoggio costante della provvidenza santa del Signore.